Poliziotto nei guai per stalking, arriva il ribaltone

 

Teano. Poliziotto accusato di stalking: la Corte d’Appello lo assolve

 

Revocato anche il divieto di dimora: per i giudici “il fatto non sussiste”

 

Una decisione di segno opposto rispetto al primo grado quella arrivata dalla sesta sezione della Corte di Appello di Napoli sul caso di Marco Guarriello, 32 anni, originario di Nocelleto e in servizio alla Questura di Milano. L’agente, che era imputato per stalking, lesioni e danneggiamento, è stato dichiarato assolto perché il fatto non sussiste.

 

La sentenza ribalta completamente il verdetto emesso a luglio 2024 dal giudice monocratico Patrizia Iorio del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che lo aveva condannato a 2 anni e 5 mesi di reclusione. Con la nuova decisione, è stata anche cancellata la misura cautelare del divieto di dimora nel suo comune di residenza.

 

L’accusa

 

Secondo la Procura sammaritana, Guarriello non avrebbe accettato la fine della lunga storia – durata dodici anni – con la sua ex compagna, una 31enne di San Marco di Teano, interrotta nel gennaio 2022 dopo un tradimento. Dopo un anno di assenza di contatti, l’agente avrebbe tentato un riavvicinamento in occasione del compleanno della donna, senza però ottenere risposta.

Da quel momento, sempre per la ricostruzione accusatoria, sarebbero iniziate condotte persecutorie: presunte minacce di morte, pedinamenti e presenze “non casuali” in locali e luoghi frequentati dalla giovane, nei giorni in cui il poliziotto era in Campania.

 

L’episodio più grave sarebbe avvenuto nel novembre 2023 in una stazione di servizio a Carinola, dove il 32enne avrebbe raggiunto l’ex mentre era insieme alla cugina e ad alcuni amici. Qui, secondo quanto sostenuto dall’accusa, avrebbe danneggiato una Jeep Renegade con un pugno e aggredito fisicamente un’amica della donna, afferrandola per i capelli e per il collo e colpendola ripetutamente.

 

Le immagini delle telecamere del distributore erano state acquisite dai carabinieri come parte dell’indagine.

 

La difesa e la svolta

 

L’avvocato Ferdinando Letizia, legale dell’imputato, ha presentato in Appello una versione differente dei fatti, riuscendo a smontare – secondo i giudici – la ricostruzione accusatoria. Al termine del processo di secondo grado, i giudici hanno ritenuto insussistenti gli elementi per sostenere la responsabilità di Guarriello, pronunciandone l’assoluzione piena.

 

 

 

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