CASAL DI PRINCIPE. La Cassazione ordina un nuovo giudizio per Teresa Bidognetti, Cerullo e Fioretto. Pena da rideterminare per Katia, D’Angiolella e Di Tella. Cade l’aggravante del 416 bis per Alfiero.
La quinta sezione della Corte di Cassazione ha esaminato i ricorsi presentati da Katia e Teresa Bidognetti, Francesco Cerullo, Giosuè Fioretto, Marco Alfiero, Franco Bianco, Carlo D’Angiolella, Giuseppe Di Tella, Salvatore De Falco, Lorenzo Felice, Onorato Falco, Antonio Lanza, Giovanni Stabile e Clemente Tesone contro la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Napoli.
Tutti gli imputati erano finiti nell’inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Caserta su delega della Dda di Napoli, riguardante la riorganizzazione interna del clan dei Casalesi, con particolare riferimento alle storiche articolazioni Schiavone e Bidognetti.
Oltre alla partecipazione all’associazione mafiosa, venivano contestate una serie di condotte ritenute strumentali all’attività del gruppo criminale: estorsioni ai danni di esercenti e imprenditori — uno dei quali sarebbe stato ferito alle gambe da colpi di pistola per costringerlo a piegarsi alle richieste — traffico di stupefacenti e gestione delle piazze di spaccio attraverso pressioni su soggetti terzi, obbligati secondo gli inquirenti a versare somme di denaro ai referenti del clan. Una lunga attività investigativa, durata oltre tre anni, avrebbe inoltre documentato riunioni tra figure apicali delle due fazioni per ristabilire una sorta di “cassa comune”, pur mantenendo l’indipendenza operativa, economica e territoriale che le contraddistingue da sempre.
La Corte di Appello aveva comminato pene di: 9 anni e 8 mesi per Giosuè Fioretto; 9 anni per Katia Bidognetti; 7 anni e 2 mesi per Giuseppe Di Tella; 5 anni per Teresa Bidognetti; 4 anni e 5 mesi per Giovanni Stabile, Clemente Tesone e Salvatore De Falco; 10 anni per Franco Bianco, detto Mussuli; 8 anni per Francesco Cerullo, soprannominato Ciccio; 5 anni e 4 mesi per Antonio Lanza; 5 anni per Onorato Falco e Marco Alfiero; 4 anni per Carlo D’Angiolella.
La Suprema Corte ha però annullato la sentenza, rinviando a un’altra sezione della Corte di Appello per Teresa Bidognetti, Francesco Cerullo e Giosuè Fioretto. Annullate inoltre parti della decisione per Marco Alfiero (aggravante del 416 bis), per Franco Bianco (continuazione) e per Katia Bidognetti, Carlo D’Angiolella e Giuseppe Di Tella (trattamento sanzionatorio).
Sono stati invece dichiarati inammissibili i ricorsi di Salvatore De Falco, Lorenzo Felice, Onorato Falco, Antonio Lanza, Giovanni Stabile e Clemente Tesone: per loro restano confermate le condanne di secondo grado.