Ricatti hot all’ex: “Facciamo l’amore o mando le tue foto a tutti”

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Ricatti, pressioni e lettere dal contenuto esplicitamente erotico indirizzate all’ex moglie, accompagnate dalla minaccia di rendere pubblici scatti e video privati. È questo il quadro emerso nel processo che ha portato alla condanna di un 39enne sammaritano, identificato come A.C., alla pena di quattro anni di reclusione per atti persecutori.

 

Lettere dal carcere piene di richieste sessuali

La decisione è stata presa nella giornata di martedì 18 novembre dal collegio giudicante del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduto dal giudice Enea. Secondo quanto ricostruito, tra il 2020 e la fine del 2024 l’uomo – già detenuto per reati dello stesso tipo – avrebbe inviato all’ex moglie, da cui era legalmente separato, alcune missive dal carcere contenenti esplicite richieste di rapporti sessuali. Nelle lettere, l’uomo lasciava intendere che, in caso di rifiuto, avrebbe diffuso online materiale intimo riguardante la donna.

 

Le minacce dopo il ritorno a casa

 

Una volta uscito dal carcere, nel dicembre 2024, e sottoposto ai domiciliari, A.C. avrebbe continuato a tormentare l’ex con nuove pressioni. Si sarebbe presentato più volte alla sua abitazione chiedendo di incontrare i figli, ma approfittando dell’occasione per ribadire pretese di natura sessuale. Comportamenti che, secondo i giudici, hanno mantenuto la vittima in uno stato costante di ansia e paura.

Il processo si è concluso con una condanna a quattro anni di reclusione. La donna, assistita dagli avvocati Carmine D’Onofrio e Giovanna Zarducci, si è costituita parte civile ottenendo il riconoscimento delle sue ragioni. I legali hanno già annunciato che il procedimento non si fermerà qui: verrà infatti avviato l’iter civile per chiedere l’affidamento esclusivo dei figli e la decadenza della responsabilità genitoriale dell’imputato.

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