Stanata l’incubo dei negozi: portafogli sottratti e shopping con carte rubate

CASERTA/SANTA MARIA CAPUA VETERE. Una donna è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura della Repubblica sammaritana. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione locale al termine di un’articolata attività investigativa che ha preso avvio nell’estate del 2025 e si è protratta fino allo scorso ottobre.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti nella fase preliminare, l’indagata sarebbe responsabile di una serie di furti aggravati di portafogli avvenuti in danno di clienti all’interno di esercizi commerciali situati nei comuni di Santa Maria Capua Vetere e Caserta. Gli investigatori delle Stazioni Carabinieri coinvolte hanno analizzato numerosi filmati estratti dai sistemi di videosorveglianza dei negozi interessati, incrociandoli con accertamenti documentali relativi agli strumenti di pagamento sottratti.

Grazie a questo lavoro sarebbe stato possibile attribuire all’indagata almeno cinque episodi di furto consumati tra luglio e ottobre 2025. In tutti i casi la donna, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe approfittato di momenti di distrazione delle vittime per sottrarre i portafogli dalle borse o dalle giacche. Non solo: una volta impossessatasi delle carte di credito e dei bancomat contenuti all’interno, li avrebbe utilizzati indebitamente per effettuare acquisti in vari esercizi commerciali, per un totale di circa 1.000 euro.

La Procura sottolinea che l’indagine è ancora nella sua fase iniziale e che gli elementi raccolti rappresentano solo un quadro probatorio provvisorio. L’indagata, come previsto dalla normativa vigente, deve essere considerata innocente fino a un’eventuale sentenza definitiva. La misura cautelare è stata adottata infatti in un contesto di contraddittorio limitato, tipico della fase preliminare del procedimento penale.

Spetterà al giudice, nella fase processuale, valutare se tali elementi saranno confermati o se emergeranno profili di innocenza tali da escludere qualunque responsabilità a carico della donna.

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