Villa Literno/Frignano. Un episodio inizialmente classificato come atti osceni in luogo pubblico ha portato a far emergere una situazione molto più grave. Un 33enne di Villa Literno è stato arrestato dai carabinieri dopo che gli investigatori avrebbero raccolto indizi su presunti abusi sessuali nei confronti della giovane figliastra.
Il primo intervento risale a venerdì scorso, quando una madre, terminato l’accompagnamento del figlio alla scuola primaria di via Parroco Gagliardi, ha notato un furgone parcheggiato dietro la sua auto. All’interno, il conducente era intento in comportamenti osceni. La donna, sconvolta, ha chiesto aiuto alle altre genitrici presenti e si è recata immediatamente dai carabinieri per sporgere denuncia.
Grazie alle immagini della videosorveglianza della zona e ad altre verifiche, i militari della Stazione di Casal di Principe hanno identificato il presunto autore: un uomo già noto alle forze dell’ordine, collegato anche a un episodio analogo avvenuto alcune settimane prima nei pressi di una scuola a Frignano.
La situazione si è aggravata quando, nelle ore successive, una parente dell’uomo si è presentata spontaneamente in caserma a Villa Literno dichiarando di averlo sorpreso in un momento intimo con la figliastra minorenne. La testimonianza ha fatto scattare il fermo immediato.
Gli accertamenti successivi avrebbero inoltre fatto emergere precedenti specifici a carico dell’uomo, commessi in passato con un’altra identità.
Il 33enne è stato trasferito in carcere e il procedimento è ora all’esame del Tribunale di Napoli Nord, che dovrà decidere sulla convalida del provvedimento. Come previsto dalla normativa, l’indagato è da considerarsi innocente fino a eventuale sentenza definitiva.
L’episodio ha suscitato forte allarme nella comunità locale, con molte famiglie che chiedono maggiore vigilanza nei pressi degli istituti scolastici. Le autorità hanno elogiato il coraggio della donna che ha denunciato e la tempestività dell’intervento dei carabinieri, sottolineando l’importanza di segnalare subito comportamenti sospetti per tutelare i minori e la collettività.