Capodrise/Marcianise/Gricignano d’Aversa. A dieci mesi dal grave incidente sul lavoro che portò alla morte di Pompeo Mezzacapo, 39 anni, originario di Marcianise e residente a Capodrise, la Procura di Napoli Nord ha concluso l’attività investigativa in merito alla vicenda avvenuta nello stabilimento della FrigoCaserta di Gricignano d’Aversa. Due persone risultano indagate: il legale rappresentante dell’azienda, Domenico Razzano, 43 anni, e un dipendente, Francesco Verde, 52 anni. Per entrambi l’ipotesi di reato è concorso in omicidio colposo.
Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta coordinata dal pubblico ministero José Criscuolo, Mezzacapo sarebbe rimasto schiacciato da un carrello elevatore ribaltatosi su una piattaforma pantografo durante una fase di movimentazione. Il sinistro avrebbe provocato uno “shock traumatico con asfissia meccanica da compressione”, risultando fatale.
Le indagini avrebbero evidenziato presunte carenze nelle misure di prevenzione aziendale. A Razzano, in qualità di datore di lavoro, viene contestata la mancata predisposizione di un Documento di Valutazione dei Rischi adeguato, in particolare rispetto all’uso dei carrelli elevatori in prossimità della piattaforma e alle procedure di carico e scarico. Inoltre, secondo la Procura, non sarebbe stata assicurata una formazione sufficiente ai lavoratori sui rischi connessi alle operazioni svolte in quel reparto.
A Verde, invece, viene attribuita una condotta imprudente: l’operaio avrebbe gestito la piattaforma pantografo consentendone l’utilizzo in maniera non conforme alle prescrizioni di sicurezza, facilitando l’accesso con i carrelli elevatori.
La notifica della chiusura indagini apre ora la fase in cui gli indagati, assistiti dagli avvocati Bernardino Lombardi e Costantino Puocci, potranno depositare memorie difensive o chiedere di essere interrogati prima della decisione del pubblico ministero sull’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
A seguire la famiglia della vittima è l’avvocato Giuseppe Foglia. La tragedia di Mezzacapo scosse profondamente l’azienda e la comunità locale, anche perché solo dieci giorni dopo nello stesso stabilimento morì, in un altro incidente, il 19enne Patrizio Spasiano, deceduto in seguito a una fuga di ammoniaca. Su questo secondo episodio le indagini sono ancora in corso, mentre i sindacati tornarono allora a chiedere interventi urgenti per garantire maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro.