CASTEL VOLTURNO – Il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere, terza sezione, presieduto da Luciana Crisci con i giudici Valerio Riello e Luca Vitale, ha disposto la restituzione del denaro, delle carte di pagamento, di alcuni orologi e persino di una macchina del caffè che erano stati sequestrati nel corso dell’inchiesta sulle presunte truffe online organizzate da un gruppo attivo tra l’area nord di Napoli e il litorale domitio.
I destinatari del provvedimento sono Vincenzo Cacace, 38 anni; Luigi Froncillo, 49; Gennaro Froncillo, 45; Valentino Froncillo, 40; Manuele Cannavina, 23; e Giacomo Clarelli, 27. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo avrebbe messo in piedi un articolato sistema di raggiri sulle piattaforme di vendita sul web: venivano pubblicizzati prodotti e beni di vario genere, le transazioni andavano a buon fine ma gli acquirenti non ricevevano mai quanto acquistato.
I proventi delle operazioni, stando alle indagini, confluivano su conti riferiti ad una società formalmente registrata a Villaricca. Nel frattempo, la base operativa si sarebbe spostata a Castel Volturno, dove era stato organizzato una sorta di “centralino” per gestire contatti, ordini e trattative con le vittime, così da rendere l’azione più strutturata e difficilmente individuabile.
Nel corso dell’attività investigativa erano stati bloccati soldi, conti, carte e varie attrezzature ritenute funzionali a ricostruire la catena dei movimenti economici e le modalità di eventuale riciclaggio. Il Tribunale, riesaminando le misure, ha ora ritenuto di dover restituire i beni sequestrati ai sei coinvolti.
Le indagini sulla presunta frode proseguono per chiarire ruoli, responsabilità e flussi di denaro.