MARCIANISE. Si è concluso con un’assoluzione piena il processo a carico di Giacomo Colella, imputato per il reato di rissa aggravata ai sensi dell’articolo 588 del Codice Penale. Il procedimento, celebrato davanti al giudice Maione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, riguardava una violenta colluttazione avvenuta lo scorso 13 aprile 2024 nei pressi di Piazza Nassiriya a Marcianise, durante la quale – secondo le prime ricostruzioni – alcuni soggetti avrebbero preso parte a una rissa con bottiglie di vetro e spranghe di ferro.
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale, sono stati ascoltati diversi testimoni oculari e acquisite le immagini del sistema di videosorveglianza della zona, fondamentali per chiarire la dinamica dei fatti. Proprio da tali elementi è emerso come la posizione dell’imputato fosse estranea alla condotta violenta contestata.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Nicola Russo, ha sostenuto fin dall’inizio l’assenza di prove certe sul coinvolgimento diretto del proprio assistito, evidenziando numerose incongruenze nelle testimonianze raccolte e sottolineando la mancanza di riscontri oggettivi che potessero confermare la sua partecipazione alla rissa.
Il giudice, accogliendo pienamente la linea difensiva, ha quindi assolto Giacomo Colella con la formula “perché il fatto non sussiste”, riconoscendo l’infondatezza dell’accusa.
La decisione segna la fine di una vicenda giudiziaria complessa, che aveva destato preoccupazione nella comunità marcianisana per la gravità dei fatti contestati. L’esito favorevole rappresenta una soddisfazione per la difesa e un sollievo per l’imputato, che ha sempre proclamato la propria innocenza.
Con questa sentenza, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ribadisce l’importanza del principio di presunzione di innocenza e del valore delle prove oggettive nella ricostruzione dei fatti.