Santa Maria a Vico. Stamani al centro direzionale si sono svolti gli interrogatori per la vicenda relativa all’inchiesta sul Comune di Santa Maria a Vico, relativa alle elezioni comunali del 2020 con l’accusa di voto di scambio politico mafioso.
Davanti al Gip Iaselli del tribunale di Napoli sono comparsi Veronica Biondo, Andrea Pirozzi, Giuseppe Nuzzo e l’ex assessore Marcantonio Ferrara (i primi 3 sono stati sospesi dal prefetto).
Sia Nuzzo che Ferrara hanno risposto al giudice prendendo le distanze dalle contestazioni mosse dall’ordinanza.
Ora il prossimo passaggio è quello al tribunale del Riesame per entrare nel merito della misura cautelare.
Marcantonio Ferrara è difeso dagli avvocati Pasquale Crisci e Carlo De Stavola.
Giuseppe Nuzzo dall’avvocato Carlo De Stavola.
Andrea Pirozzi si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Veronica Biondo ha depositato un memoriale scritto a sua firma riservandosi di chiedere di essere interrogata una volta compiuta la lettura integrale degli atti di cui ha avuto disponibilità solo lunedì sera. E’ difesa dagli avvocati Angelo Raucci e Raffaele Carfora. A seguire saranno depositate le istanze di Riesame.
Gli arresti sono di una settimana fa
Le indagini consentivano, inoltre, di acclarare che i predetti pregiudicati, in ragione del supporto elettorale fornito, avanzavano ai citati amministratori comunali richieste tendenti ad ottenere l’emanazione di atti in loro favore, ottenendo la disponibilità degli stessi ad assecondare tali richieste.
Il provvedimento in esecuzione rappresenta l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed eseguite dalla Guardia di Finanza di Marcianise che già nel 2019 accese i fari sul ras Mimmariello Nuzzo e da quel momento nella valle di Suessola e anche oltre è andato in scena una sorta di Grande Fratello, con il 53enne monitorato costantemente in tutti i suoi colloqui e spostamenti. Poi si è arrivati subito agli altri indagati che gradualmente hanno avuto collegamenti con lui e anche con il ras Raffaele Piscitelli, a sua volta coinvolto nell’inchiesta.
SEGUE AGG.