Barbiere ucciso, padre e figlio confessano

Castel Volturno. Padre e figlio confessano l’omicidio del barbiere Luigi Izzo: svolta nel processo d’appello

 

Nuovo colpo di scena nel processo per l’omicidio di Luigi Izzo, il barbiere di Castel Volturno ucciso nella notte tra il 5 e il 6 novembre 2022 davanti alla sua abitazione. Dopo due anni di silenzio e versioni contrastanti, Alessandro e Roberto Moniello, padre e figlio accusati del delitto, hanno deciso di confessare di aver partecipato entrambi all’aggressione costata la vita alla vittima.

 

In primo grado, la Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere aveva condannato Alessandro all’ergastolo e Roberto a 24 anni di reclusione. Il processo, ora in corso dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Napoli, ha registrato un inatteso cambio di rotta: i due imputati hanno ammesso le proprie responsabilità, modificando quanto sostenuto finora, quando avevano indicato nel solo padre l’autore materiale dell’accoltellamento.

 

Secondo quanto emerso, la tragica lite sarebbe nata da un diverbio avvenuto poche ore prima in un locale della zona, poi degenerato in un agguato mortale davanti alla casa del barbiere.

 

La confessione, arrivata nel corso dell’udienza d’appello, potrebbe rappresentare una strategia difensiva finalizzata a ottenere uno sconto di pena. I difensori dei Moniello, infatti, hanno rinunciato ai motivi d’impugnazione, scelta che lascia intendere la volontà di collaborare e di chiudere il procedimento con un riconoscimento pieno delle responsabilità.

 

Il delitto di Luigi Izzo aveva scosso profondamente la comunità di Castel Volturno, dove la vittima era molto conosciuta per la sua attività e il carattere cordiale. La confessione dei due imputati chiude un lungo capitolo di menzogne e silenzi, aprendo ora la strada alla sentenza definitiva che dovrà stabilire il peso delle rispettive colpe.

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