Influenza, quest’anno si rischiano 20 milioni di contagi: ecco i sintomi da non sottovalutare

NAZIONALE – L’inverno 2025 potrebbe essere uno dei più duri degli ultimi anni sul fronte dell’influenza stagionale. A lanciare l’allarme al Messaggero è il virologo Matteo Bassetti, che prevede fino a 20 milioni di casi in Italia, ovvero quasi un cittadino su tre colpito dal virus. Un dato che, se confermato, segnerebbe un incremento significativo rispetto agli anni passati, quando i contagi si erano fermati a 15-16 milioni.

Bassetti chiarisce che non si tratta di una “nuova influenza giapponese”, ma dello stesso virus dell’influenza A, con due ceppi principali in circolazione: H3N2 e H1N1. Il termine giapponese nasce solo dal fatto che l’ondata influenzale è partita proprio dal Giappone, dove nelle ultime settimane si è registrato un picco di casi soprattutto tra i bambini e gli adolescenti, tanto da costringere alcune scuole alla chiusura.

“La particolarità – spiega il virologo – è che l’influenza in Giappone è iniziata con un mese di anticipo rispetto al solito, già ai primi di ottobre. Questo potrebbe significare che anche in Italia il virus inizierà a circolare prima del previsto, colpendo in modo importante nelle prossime settimane.”

I sintomi dell’influenza stagionale restano quelli classici: febbre alta, dolori muscolari e articolari, mal di testa e malessere generale, a cui può aggiungersi una componente respiratoria. Nei casi più gravi, avverte Bassetti, il virus può degenerare in polmonite influenzale, con la necessità di ricovero ospedaliero.

In parallelo, circolano anche virus parainfluenzali, che causano disturbi simili ma generalmente meno intensi. “Non tutti i casi febbrili di questo periodo sono influenza vera e propria – precisa Bassetti – alcuni sono dovuti a virus respiratori che simulano la sintomatologia influenzale”.

Il vaccino antinfluenzale quadrivalente di quest’anno offre copertura contro H3N2, H1N1 e i due ceppi del virus dell’influenza B, e rappresenta la principale arma di prevenzione. Tuttavia, l’Italia continua a registrare livelli di adesione vaccinale troppo bassi: solo un cittadino su quattro si vaccina, e tra le categorie più fragili – come anziani e malati cronici – appena una persona su due.

Infine, il virologo spiega come distinguere l’influenza dal Covid: “Il Covid oggi presenta una sintomatologia diversa, con forti dolori alla gola, descritti dai pazienti come una ‘coltellata’, ma con minori complicazioni polmonari rispetto ai primi anni della pandemia”.

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