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Travolto e ucciso in bici da un’auto mentre va a lavoro: c’è un indagato
Montesarchio. È un 61enne di Montesarchio l’uomo alla guida della Fiat Panda che, all’alba di martedì, è rimasta coinvolta nel tragico incidente costato la vita a Mohamed, 68 anni, cittadino marocchino residente ad Airola. Il dramma si è consumato lungo la strada che collega i due centri, mentre la vittima si stava recando al lavoro in sella alla sua bicicletta.
Secondo una prima ricostruzione, l’impatto tra l’auto e la bici sarebbe avvenuto in pochi istanti, senza lasciare scampo al ciclista. Nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi, per l’uomo non c’è stato nulla da fare: il decesso è stato dichiarato sul posto.
Il conducente dell’utilitaria, sotto shock, si è subito fermato e ha allertato i soccorsi, collaborando fin da subito con le forze dell’ordine per chiarire la dinamica dell’incidente. Difeso dall’avvocato Carmelo Sandomenico, il 61enne è stato formalmente avvisato dell’esame autoptico disposto dalla Procura.
L’autopsia, eseguita nella mattinata di ieri dal dottor Massimo Esposito su incarico del Pubblico Ministero Maria Dolores Del Gaudio, servirà a ricostruire con precisione le cause del decesso e a chiarire eventuali responsabilità.
I familiari della vittima, profondamente scossi dalla tragedia, sono assistiti dall’avvocato Ciro Pio Limonciello. Come consulente medico-legale di parte è stata nominata la dottoressa Noemi Razzano.
La comunità di Airola si è stretta nel dolore per la scomparsa di Mohamed, conosciuto per la sua laboriosità e per la vita semplice condotta da anni nel paese sannita. Una morte improvvisa che ha scosso tutti e riaperto il dibattito sulla sicurezza stradale nelle prime ore del mattino, lungo arterie spesso trafficate da lavoratori e ciclisti.
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