AVERSA/SAN FELICE A CANCELLO/CASERTA/CASAL DI PRINCIPE/MADDALONI/ORTA. Si è svolta nei giorni scorsi, dinanzi al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, una nuova tappa del procedimento legato all’inchiesta sui falsi certificati per il riconoscimento dei benefici della legge 104. Durante la seduta hanno preso la parola alcuni legali degli indagati, mentre altri interventi sono stati rinviati alla prossima udienza, fissata per la primavera del 2026.
Nel fascicolo figurano 65 indagati di Aversa, Alife, Bellona, Caivano, Capodrise, Capua, Capriati al Volturno, Carinola, Casal di Principe, Caserta, Castel Morrone, Cancello Arnone, Frignano, Lusciano, Maddaloni, Mondragone, Orta di Atella, Pignataro Maggiore, Pontelatone, Portico di Caserta, Presenzano, San Cipriano d’Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Nicola la Strada, San Prisco, Santa Maria La Fossa, Sant’Arpino, Sparanise, Succivo, Teano, Teverola, Tora e Piccilli, Trentola Ducenta, Villa Literno, Vitulazio
L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Aversa, ha portato alla luce un vasto sistema di corruzione e truffe legate al rilascio di certificazioni mediche non veritiere, utilizzate per ottenere agevolazioni e sussidi riservati a persone con disabilità.
Secondo quanto emerso, esisteva un vero e proprio tariffario per ottenere valutazioni sanitarie compiacenti, con somme di denaro pagate in cambio di punteggi più alti nelle perizie mediche. Complessivamente sono 65 le persone che dovranno rispondere, a vario titolo, di reati che vanno dalla corruzione al falso ideologico, fino alla truffa aggravata ai danni dello Stato.
Fondamentale, nel corso dell’indagine, è stato il contributo dell’INPS, che ha collaborato con la magistratura e con le Fiamme Gialle, istituendo una commissione medico-legale centrale incaricata di verificare le pratiche sospette. Il lavoro di revisione ha portato alla revoca di numerosi riconoscimenti di invalidità risultati privi dei requisiti previsti dalla legge, restituendo allo Stato risorse che erano state indebitamente percepite.