AVERSA. Emergono nuovi dettagli sulla rete criminale specializzata in truffe telematiche ai danni di persone anziane e vulnerabili smantellata ieri dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa, coordinati dalla Procura diretta da Anna Maria Lucchetta. L’indagine, culminata con undici arresti convalidati dal GIP su richiesta del Sostituto Procuratore Cesare Sirignano, ha portato alla luce un sistema ben organizzato che avrebbe sottratto oltre 150mila euro da conti correnti e carte Postepay, San Paolo e Unicredit.
A capo del gruppo, secondo gli inquirenti, figurano Amalia Spadaro, 33 anni, detta “Lia”, e Salvatore Cacace, 33 anni, ritenuti i promotori e coordinatori delle operazioni. Accanto a loro operavano Gennaro Accurso (48), Salvatore Cataldo (47), Michele Della Rotonda (43), Simona Palumbo (45), Raffaele Ranucci (37), i gemelli Maichol e Nicolas Sarnacchiaro (25), Salvatore Simonetti (37) e la stessa Spadaro.
Il gruppo avrebbe agito con un sistema “a catena”: alcuni componenti si occupavano di recuperare dati sensibili e credenziali bancarie, spesso provenienti dal dark web; altri, fingendosi operatori di istituti di credito, contattavano le vittime con la classica formula “Signora, sono della sua banca, abbiamo rilevato un’operazione sospetta”. Una volta ottenuti i codici, i truffatori svuotavano i conti e utilizzavano il denaro per acquisti presso Leroy Merlin di Giugliano, dove venivano ritirati prodotti di valore – trapani, caldaie, materiale elettrico – poi rivenduti sul mercato nero.
Grazie al supporto di Poste Italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit, i militari hanno ricostruito 22 episodi di frode e sequestrato dispositivi informatici, contanti e beni di lusso. L’operazione ha permesso di smantellare un’organizzazione definita “piramidale”, capace di operare con elevato livello tecnologico e forte capacità di coordinamento.