Il boss Clemente ‘o pecuraro alla sbarra: colpo di scena al processo

San Felice a Cancello. Cominciato di fatto oggi il processo al tribunale di Napoli per il boss Clemente Massaro ‘o pecuraro e la sua compagna Antonietta Sgambato alias ‘ a sparatora, afrrestati dai carabinieri della compagnia di Maddaloni per l’estorsione alla ditta del cantiere del Campus Scolastico di Santa Maria a Vico.

Il 70enne ex pentito ha effettuato una dichiarazione spontanea chiedendo al giudice un confronto con la persona offesa. Una mossa significativa quella del pecuraro che punta a difendersi strenuamente.

Il giudice deciderà entro il 9 novembre in merito alla richiesta.

La prova che inchioda il pecuraro

Il 21 febbraio 2025 è stato il giorno decisivo in cui si è materializzata la prova dell’estorsione alla ditta dell’appalto del campus scolastico a Santa Maria a Vico, oggetto dell’ordinanza.

L’incontro tra il dipendente della ditta appaltatrice, a cui il proprietario aveva consegnato una busta con all’interno circa 3500 euro e il boss Clemente Massaro e la compagna, avvenne nel parcheggio del Conad in via Puoti alle 11 di mattina.

Loro erano a bordo di una Fiat 500 X mentre lui su una Panda.

Il dipendente era terrorizzato e disse al boss di avere timore di consegnargli una busta in un luogo pubblico e li invitò ad andare in un bar poco distante.

Giunti fuori all’esercizio l’incaricato si avviò per primo e  appoggiò la busta sul primo tavolino, scorgendo con la coda dell’occhio che il boss stava a sua volta per entrare e così dopo pochissimi secondi (4) Massaro afferrò la busta e la mise nel giubbino. Poi mentre la moglie prendeva un caffè gliela passò e lei la infilò nella borsa.

Un boss guardiano

In attesa del caffè il dipendente, scrollatosi di dosso quel fardello, chiese al boss se i veicoli sul cantiere erano al sicuro e lui rispose che potevano anche lasciare le chiavi nel quadro, ora era nella sfera della sua protezione e nessuno si sarebbe avvicinato.

Quando andarono via Clemente Massaro ricordò al rappresentante dell’azienda che si sarebbero visti prima di Pasqua, per chiudere chiaramente il grosso dell’estorsione.

Da qui in avanti i carabinieri della compagnia di Maddaloni, che stavano tampinando la coppia sanfeliciana residente al vico Castello, acquisiranno i filmati delle telecamere del Conad e quelli del bar che comproveranno la prova regina.

Successivamente ricostruiranno la vicenda, trovando dopo ricerche il soggetto alla guida della Panda e contemporaneamente scopriranno che era un responsabile del cantiere dell’appalto del campus scolastico.

In pratica Massaro e la compagna di mattina erano spesso in giro e secondo una serie di informative sono stati spesso monitorato e soprattutto hanno incontrato molti imprenditori nella zona di San Felice.

 

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