San Cipriano d’Aversa. Dopo anni di carcere, Emilio Martinelli, conosciuto negli ambienti criminali come ’o Barone, torna a casa. La decisione è arrivata ieri dalla Corte d’Appello di Napoli, che ha ridotto a otto anni la condanna nei suoi confronti e disposto la scarcerazione.
Martinelli, figlio di Enrico, storico boss dei Casalesi condannato all’ergastolo per il duplice omicidio Apuzzo-Natale, era stato coinvolto in un’inchiesta per associazione mafiosa ed estorsioni. In primo grado, con rito abbreviato, aveva incassato dieci anni di reclusione. La difesa aveva chiesto la revisione di alcune intercettazioni e contestato la ricostruzione accusatoria.
La Corte ha accolto in parte le argomentazioni, riconoscendo attenuanti e riducendo la pena. Un passaggio che ha permesso l’immediata scarcerazione, riportando il trentenne sanciprianese tra le mura domestiche.
Il nome di Emilio Martinelli è emerso più volte nelle cronache giudiziarie degli ultimi anni. Secondo gli inquirenti, dopo l’arresto di altri esponenti del clan, avrebbe assunto un ruolo di riferimento nella gestione delle estorsioni e di affari illeciti, dal racket ai traffici legati al territorio. Le accuse si sono basate in gran parte sulle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e su un fitto quadro di intercettazioni.
È noto che il padre Enrico Martinelli fosse uno dei volti più noti del cartello casalese, legato al gruppo Schiavone e protagonista di faide interne. La sua figura resta un simbolo del potere camorristico degli anni Novanta, mentre oggi il cognome Martinelli continua a pesare nelle aule di tribunale.
La riduzione di pena e la scarcerazione di Emilio segnano un nuovo capitolo di una vicenda giudiziaria che resta aperta. Le prossime mosse della Procura e gli eventuali ricorsi saranno decisive per stabilire se la sua vicenda si chiuderà davvero qui o se avrà nuovi sviluppi nei prossimi mesi.