Gagliardi non paga i debiti al broker che ribalta tutto e indica Cioffi come nuovo ‘capo’

San Felice a Cancello. Tra le vicende che hanno portato i carabinieri della compagnia di Maddaloni a far luce sul giro di spaccio di sostanze stupefacenti del gruppo di Talanico, ci sono gli incontri tra i sodali e il broker Ferruccio Corrado, 52enne di Mugnano di Napoli che riforniva i sanfeliciani.

Il rapporto è nato grazie ai buoni uffici del capo promotore Rino Gagliardi con il fratello di Ferruccio, suo compagno di cella durante la detenzione nel 2021 a Bellizzi Irpino.

All’inizio di gennaio 2023 il rapporto tra il ras conosciuto come ‘o pizzaiuol e il suo fornitore si incrina in modo sensibile. E così a recarsi a Mugnano all’incontro è Salvatore Cioffi, il vice di Gagliardi (Entrambi sono detenuti a Secondigliano). Il 33enne ha il Trojan nel telefono e quindi è super monitorato dai carabinieri.

I due si mettono d’accordo per l’acquisto di sostanza stupefacente, presumibilmente cocaina, con Cioffi che si recherà a Scampia per il ritiro.

E’ il 16 gennaio 2023 e il mugnanese rivela al talanicaro che Gagliardi, che vanta debiti per precedenti forniture,  avrebbe manifestato la volontà di uscire dal giro e quindi
Ferruccio ne chiede conto a Salvatore che dice di non saperne niente.

Il broker comincia a criticare l’operato di Gagliardi e la conversazione spiazza Cioffi. Il mugnanese aggiunge che Gagliardi avrebbe accampato anche un’altra scusa e cioè

che ci sarebbe stato un “concorrente” sul territorio che gli avrebbe sottratto clienti. Ferruccio sarebbe ormai al limite della
sopportazione e non avrebbe ancora “scaricato” Rino solo perché gli è stato presentato dal fratello.

Salvatore risponde che non capisce come mai Rino non riesca a guadagnare visto che tempo fa prendevano la droga ad un prezzo maggiore e comunque riuscivano a ricavare il loro guadagno.

Ferruccio a questo punto  propone a Cioffi che, nel caso davvero Rino volesse abbandonare, potrebbe mettersi lui al suo posto dato che già avrebbe il canale adatto per i rifornimenti.

Salvatore Cioffi si sfoga sostenendo di essere stato sempre fedele a Rino soprattutto durante i periodi di detenzione patiti dal pizzaiolo che si sarebbe sempre comportato
male nei suoi confronti addossandogli addirittura le colpe dei suoi fallimenti.

Terminata la conversazione, Cioffi si reca nel quartiere di Scampia, beccato dalla cella telefonica, bussa ad un campanello e, dopo essere entrato in
un’abitazione, ha un breve colloguio con un soggetto di sesso maschile che gli consegna 350 grammi di stupefacente cosi come gli sarebbe stato ordinato da una
terza persona, chiaramente il broker Ferruccio Corrado.

 

 

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