Proiettile durante Comunione, De Luca in cella: “Ossessionato da don Patriciello”. Tutti i precedenti

Caivano. Il Gip del Tribunale di Napoli Nord ha convalidato l’arresto di Vittorio De Luca, 75 anni, residente al Parco Verde di Caivano, applicando nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere. L’uomo è accusato di reiterate minacce e condotte intimidatorie nei confronti di don Maurizio Patriciello, parroco di San Paolo Apostolo, figura da sempre in prima linea nella lotta contro la criminalità.

Secondo quanto emerso dagli atti, De Luca (difeso dall’avvocato Gabriele Roberto Cerbo) avrebbe perseguitato il sacerdote per anni con una serie di azioni intimidatorie, tanto da costringerlo a vivere in uno stato di “perdurante e grave ansia e paura” per la propria incolumità. Un’ossessione che risale almeno al 2022 e che si sarebbe concretizzata in più episodi: scritte offensive e minacciose all’esterno della parrocchia, tentativi di introdursi armato in chiesa, insulti e riferimenti a don Peppe Diana, sacerdote ucciso dalla camorra a Casal di Principe.

In una circostanza, il 9 giugno 2024, De Luca sarebbe stato fermato dagli agenti di scorta mentre tentava di entrare in chiesa con un coltello. In un altro episodio, l’8 agosto dello stesso anno, avrebbe imbrattato cassonetti con frasi offensive rivolte sia al parroco che ai poliziotti della scorta. Nel giugno scorso, invece, avrebbe accusato don Patriciello di essere “responsabile dei procedimenti penali a suo carico”, aggiungendo: “Quel parroco è stato ucciso perché parlava… io sono stato sempre la tua guardia del corpo”.

Il gesto più grave è avvenuto lo scorso 28 settembre, quando durante la celebrazione eucaristica De Luca si è presentato in fila per ricevere la Comunione. Giunto il suo turno, senza proferire parola, ha consegnato al sacerdote un involucro di carta contenente un proiettile calibro 9×19 mm, con la sigla “GFL 380 AUTO”. Un gesto dal forte valore intimidatorio, compiuto alla presenza di fedeli e degli agenti di scorta, che ha fatto scattare l’arresto in flagranza.

Il giudice ha evidenziato come le minacce abbiano assunto una “serietà indiscutibile”, aggravate dall’aver agito nonostante la presenza delle forze dell’ordine, segno di “un’incontenibile capacità criminale che deve essere immediatamente arrestata”.

Nonostante l’età avanzata e i problemi psichici emersi in passato, il Gip ha ritenuto indispensabile il carcere, sottolineando che “la misura appare l’unica adeguata ad assicurare quella tranquillità tanto anelata da don Maurizio Patriciello, il quale ancora oggi vive una fase di particolare debolezza e che pertanto merita la massima protezione”.

L’ossessione di De Luca per il sacerdote, definita “patologica e intimidatoria”, è stata considerata un pericolo attuale e concreto. Una persecuzione che – secondo gli inquirenti – aveva come unico scopo quello di incutere timore e minare l’attività pastorale del prete simbolo dell’impegno civile a Caivano.

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