Gagliardi acquistava dal broker in media 20 mila euro di cocaina ogni 2 mesi

San Felice a Cancello. Uno dei punti fondamentali dell’indagine che ha portato all’ordinanza di questa mattina con gli arresti dei carabinieri di Maddaloni, è il rapporto tra il capo promotore dell’organizzazione Rino Gagliardi e il suo fornitore Corrado Ferruccio.

L’incontro in carcere

Tutto inizia nel carcere di Bellizzi Irpino nel 2021 quando Rino alias ‘o pizzaiuol fa amicizia con Gianluca Corrado, a sua volta detenuto.

Dopo essere uscito dal penitenziario Gagliardi, grazie ai buoni uffici con Corrado, allaccia rapporti con il fratello Ferruccio Corrado, broker di Mugnano di Napoli.

Il primo contatto tra i due soggetti viene registrato in data 14 febbraio 2023 quando viene attivato il Trojan sul cellulare di Gagliardi.

Quest’ultimo si reca a Mugnano dove in un bar si incontra  con Ferruccio.

Rino ha contratto un pesante debito nei confronti del 52enne e tenta di giustificarsi adducendo la perdita di clienti.

Cioffi faceva il furbo

Ferruccio allora gli consiglia di prendere meno sostanza e poi gli chiede se Salvatore (Cioffi) gli stia dando una mano. Gagliardi risponde che il 43enne non fa altro che confezionare dosi e tenersene circa una settantina per sé per poi rivenderle a qualche cliente affezionato per un guadagno di non più di 8/900 euro mensili.

Poi la discussione prosegue sui quantitativi utilizzati per comporre le dosi (2/3 milligrammi) e il napoletano chiede al pizzaiolo di essere più solerte con gli acquirenti.

Sei giorni dopo si rivedono presso il solito bar,  Rino innanzitutto gli salda il debito dandogli 7500 euro.

Panetto difettoso

Immediatamente dopo gli chiede se c’è la possibilità di prendere della droga per lavorare ma il napoletano gli dice che al momento non ha niente sia perché i suoi fornitori si sono fermati e sia perché l’ultimo panetto a sua disposizione è uscito difettoso avendo perso il sottovuoto.

In questi casi, spiega l’esperto 52enne, la parte di sostanza in polvere che puo’ essere utilizzata se non per “cucinare” il crack. E ciò accade principalmente con i clienti del Parco verde di Caivano (bella schifezza gli propinano ndr).

Rino allora gli dice di voler prendere mezzo panetto (500 grammi) e pagarglielo in due tranches da dieci giorni l’una. Ferruccio gli risponde di attendere dieci giorni per vedere se riuscirà a rifornirsi perché quello che ha adesso, come già ribadito poco prima, non può dividerlo poiché danneggiato.

Quanti soldi… in meno di 2 mesi

Emerge dalle intercettazioni che tra il 20 febbraio e il 14 aprile 2023, dopo aver saldato un debito di 7500 euro, Rino aveva contratto un ulteriore debito per quasi undicimila euro,

In pratica ‘o pizzaiuolo in quel periodo era il maggior fornitore di cocaina della zona di San Felice e aveva sempre molte difficoltà nell’onorare i debiti con il suo fornitore che spesso lo bacchettava, contestando i suoi metodi.

 

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