Marcianise. La voce di una comunità scolastica esasperata arriva forte e chiara attraverso una lettera indirizzata al sindaco, agli assessori e alle istituzioni competenti. A scrivere è una madre, ma le sue parole raccolgono lo sfogo di tanti genitori e bambini dell’I.C. Aniello Calcara, in particolare del plesso della primaria Leopardi, costretto da settimane a turni pomeridiani per via di lavori comunali iniziati in ritardo.
L’orario scolastico, spostato dalle 13:30 alle 18:30, ha stravolto la quotidianità di intere famiglie. Bambini stanchi e privati delle loro attività pomeridiane, genitori obbligati a chiedere permessi dal lavoro, terapie e sport cancellati: il prezzo della riorganizzazione pesa tutto sulle spalle della comunità. “I nostri figli sono trattati come pacchi postali”, scrive la lettrice, denunciando una situazione che, oltre a compromettere l’apprendimento, mina il benessere dei più piccoli.
La critica si fa ancora più amara quando il confronto cade sulla gestione delle risorse pubbliche: da un lato scuole chiuse e aule inaccessibili, dall’altro città in festa, con fuochi d’artificio, eventi e luminarie che hanno animato le serate di Marcianise. “Migliaia di euro spesi per il divertimento mentre i bambini perdono tempo prezioso”, sottolinea la lettera, concludendo con due parole emblematiche: vergogna e priorità.
La richiesta non è quella dell’impossibile, ma di rispetto e puntualità: che la scuola venga consegnata nei tempi promessi, restituendo dignità e normalità agli studenti e alle famiglie. “Non è solo una questione di orari – recita l’appello finale – ma di dignità”.
Intanto, genitori e alunni attendono risposte concrete, chiedendo che l’istruzione torni a essere davvero al centro delle attenzioni dell’amministrazione comunale.