CASERTA/SANTA MARIA CAPUA VETERE. È morto nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere il 35enne senegalese Sylla Mamadou, arrestato due giorni fa dalla Polizia di Stato dopo un violento parapiglia avvenuto presso la stazione ferroviaria di Caserta.
Secondo la ricostruzione, Sylla, in evidente stato di agitazione, avrebbe colpito un passante al volto per sottrargli il cellulare e successivamente avrebbe aggredito un’anziana. Sono poi intervenuti tre agenti della polizia ferroviaria che, nel tentativo di bloccarlo, hanno riportato lesioni. Dopo un passaggio all’ospedale di Caserta per le prime cure, l’uomo era stato trasferito negli uffici della Polfer e quindi tradotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove è deceduto in cella.
La vicenda è seguita dall’avvocato Clara Niola, che ha sottolineato: “I familiari e gli amici sanno soltanto che al giovane sventurato sono stati somministrati dei farmaci a breve distanza. È necessario capire se tali somministrazioni fossero opportune e somministrabili. Ci affidiamo alla giustizia e confidiamo nell’operato della Procura”.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso.
Sulla vicenda è intervenuta anche Mimma D’Amico, del Centro sociale ex Canapificio di Caserta, che lo aveva seguito in passato: “Sylla aveva fatto un percorso bellissimo, lavorava come sarto e aveva costruito una vita stabile. Siamo distrutti, vogliamo la verità su ciò che è accaduto in appena 24 ore”.