Lello il Sensitivo ora canta: “Io e il sindaco abbiamo fatto 300mila euro di tangenti”. Le 130 pagine di confessioni

 

Santa Maria a Vico/Sorrento. Tutto nasce in un piccolo studio di cartomanzia al Centro Direzionale di Napoli, dove Raffaele Guida, originario di Santa Maria a Vico e conosciuto come Lello il sensitivo, riceveva clienti di ogni tipo. Tra questi, racconta, c’era anche Massimo Coppola, allora primo cittadino di Sorrento. Seduta dopo seduta, da quel rapporto professionale sarebbe nata una relazione molto più complessa, che – secondo quanto riferisce Guida ai magistrati – avrebbe svelato i meccanismi di un vero e proprio “sistema di appalti”.

Come riportato da Il Mattino, il sensitivo ha consegnato agli inquirenti oltre 130 pagine di verbali, descrivendo modalità, accordi e pagamenti legati a diversi interventi pubblici: dal restyling delle poltrone del teatro comunale al rifacimento stradale, dai servizi di manutenzione fino ai progetti di intermodalità. Il metodo, secondo Guida, era sempre lo stesso: «Si spezzettavano i lotti dei lavori, si privilegiavano le aziende a cui assegnare i lavori. In cambio di soldi».

L’ex consulente astrale racconta di aver incassato, insieme a Coppola, circa 300mila euro di tangenti: «Io e il sindaco in questa storia abbiamo fatto circa 300mila euro di tangenti, 150 e 150, perché Coppola si preoccupava di venire a prendere subito i soldi». Ricordi che riportano alla mente episodi noti, come il blitz della Guardia di Finanza nel ristorante di Sorrento con la tangente nascosta in un panettone.

Il racconto di Guida, riferisce ancora Il Mattino, non si limita alle questioni locali: parla di contatti, viaggi e incontri anche fuori regione, ma precisa al gip che non ci sarebbero stati coinvolgimenti di politici nazionali in vicende di corruzione: «Assolutamente no».

Durante l’interrogatorio, Guida aggiunge altri particolari, tra cui l’uso dei “canarini”, schede telefoniche Brondi fornite dall’ex sindaco per evitare controlli, e la selezione degli imprenditori definita con il codice dei “cavalli”. «Bisognava puntare su più cavalli», avrebbe spiegato Coppola.

Il sensitivo ha inoltre raccontato di aver subito minacce in carcere: «In cella non è una bella cosa. Mi è arrivato un messaggio, scritto sopra la carta igienica. L’ho trovato in cella. C’era scritto: “Fatti gli affari tuo, se no muori”».

Oggi Guida si trova ai domiciliari, mentre anche Coppola, difeso dagli avvocati Bruno Larosa e Giovanni Pane, ha ottenuto la stessa misura cautelare. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, resta aperta e attende di verificare le circostanze messe nero su bianco dal sensitivo.

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