Marcianise. I lavoratori TMA di Marcianise hanno deciso di scrivere direttamente ai rappresentanti del Movimento 5 Stelle per chiarire la loro posizione dopo il passaggio di proprietà dello stabilimento ex Jabil. La lettera, dai toni fermi, punta a fugare equivoci e a smontare quella che i dipendenti considerano una strumentalizzazione politica sulla loro vicenda.
«Non siamo più lavoratori Jabil», affermano senza mezzi termini, ricordando che dal 1° agosto l’intero sito è stato ceduto a TMA attraverso la procedura ex art. 47, con la conseguente assunzione di tutti i dipendenti nella nuova società. A fine agosto, infatti, hanno percepito il primo stipendio da TMA, e già entro la fine di settembre è previsto l’ingresso di Invitalia nel progetto industriale.
I lavoratori sottolineano che continuare a parlare di “dipendenti Jabil” equivale a illudere l’opinione pubblica e a confondere le stesse maestranze. «Si tratta di pura propaganda – spiegano – mentre oggi l’unico obiettivo reale deve essere la tutela dei posti di lavoro all’interno della nuova ragione sociale».
Nella missiva, rivolta a tutti i rappresentanti pentastellati «di ogni ordine e grado», si chiede maggiore chiarezza: non solo un confronto con una parte di lavoratori, ma un dialogo più ampio con chi è consapevole del cambio societario e vuole lavorare per garantire futuro e sicurezza a circa 400 famiglie di Marcianise.
Il messaggio ai parlamentari e ai consiglieri del M5S è diretto: basta proclami da campagna elettorale e richieste generiche di nuovi interlocutori ministeriali. L’unico tavolo istituzionale utile, spiegano, deve concentrarsi sul piano industriale di TMA, con l’obiettivo concreto di strappare garanzie e tutele per i dipendenti.
I lavoratori ricordano anche l’ultimo tavolo al MIMIT, nell’aprile 2025, al quale non si presentò una parte del personale ritenendo non ci fossero le condizioni per un confronto con i nuovi proprietari. «Ma oggi la realtà è chiara: siamo dipendenti TMA e da qui bisogna ripartire», ribadiscono.
Infine, i lavoratori si dichiarano pronti a incontrare i rappresentanti del Movimento sul territorio, purché ci sia la volontà di affrontare la questione in modo costruttivo e senza slogan, con un unico obiettivo: la salvaguardia dell’occupazione.