MARCIANISE. “Sei una persona intelligente e dovresti capire che questa richiesta non arriva da me ma bensì da altri.” È la frase che, secondo i Carabinieri, avrebbe pronunciato Roberto Trombetta al titolare di un supermercato di Marcianise, pochi istanti prima di essere bloccato in flagranza di reato. Per l’uomo, 52 anni, pregiudicato e fratello del più noto capoclan Luigi, è scattato l’arresto con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
L’operazione è stata condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Marcianise. I militari, in abiti civili e già appostati all’interno dell’attività commerciale, hanno assistito in diretta alla scena: Trombetta stava imponendo l’assunzione di una donna, con toni ritenuti intimidatori, quando è stato immediatamente fermato. L’intervento, scattato senza esitazioni, ha permesso di evitare ulteriori pressioni nei confronti dell’imprenditore.
Il provvedimento restrittivo è stato convalidato dal Gip di Santa Maria Capua Vetere, competente per il luogo dell’arresto. Successivamente, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata ratificata dal Gip del Tribunale di Napoli, competente per materia in relazione all’aggravante mafiosa contestata.
Roberto Trombetta non è nuovo alle aule giudiziarie. Ex insegnante di educazione fisica, è stato coinvolto negli anni in diverse inchieste, tra cui “Wild Poster”, relativa al business delle affissioni abusive di manifesti politici, e “Dynasty”, che portò al sequestro di beni riconducibili al clan Belforte. Dopo la scarcerazione, avvenuta circa un anno fa a seguito dell’espiazione di precedenti condanne, era tornato in libertà. L’episodio di Marcianise segna un nuovo pesante capitolo giudiziario della sua storia personale.
Se Roberto è tornato sotto i riflettori per l’arresto, il fratello Luigi Trombetta resta uno dei nomi storici del clan Belforte. Considerato per anni uno dei capi più influenti dell’organizzazione, è detenuto in regime di ergastolo per una lunga serie di omicidi maturati nella stagione di sangue che ha segnato Marcianise e l’agro casertano.
Negli ultimi anni, Luigi ha dichiarato di aver preso le distanze dalla criminalità, intraprendendo un percorso di studi universitari che lo ha portato alla laurea, pur restando dietro le sbarre e segnato da un passato indelebile.
L’arresto di Roberto Trombetta rappresenta un nuovo colpo per un clan ormai in declino ma che continua a lasciare strascichi sul territorio. La pronta reazione dei Carabinieri conferma l’attenzione delle forze dell’ordine su un’area che resta sensibile alle infiltrazioni mafiose.