“Bombolo F”: svelato il codice delle mazzette tra pizzini e contabilità occulta

ARIENZO/MARCIANISE/CASAL DI PRINCIPE. Nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura, emergono nuovi dettagli sulla presunta rete di operazioni illecite che avrebbe coinvolto imprenditori e società legate ai nomi di Ferraro, Rea e Moraca. Secondo gli inquirenti, l’indagato principale, Nicola Ferraro, avrebbe utilizzato un sistema di fatturazione per operazioni inesistenti come strumento per generare fondi neri, destinati a essere redistribuiti anche ad altri concorrenti e, in particolare, per favorire Moraca e le sue società.

Le indagini evidenziano come il denaro contante rinvenuto — in parte giustificato dall’indagato come frutto di vendite “in nero” di prodotti sanitari durante il periodo Covid — non possa spiegare l’intera somma sequestrata, sia per le modalità di conservazione sia per la quantità. Gli investigatori ritengono che tali somme fossero in realtà riconducibili a introiti derivanti da turbativa d’asta e da un’attività di intermediazione occulta.

Nelle carte dell’inchiesta si legge come gli appunti manoscritti, i bigliettini e i file di contabilità occulta riportino cifre significative e riferimenti a soggetti come “Bombolo F” (identificato in Ferraro) e alla Uniced s.r.l., società del gruppo Rea. La ricostruzione accusatoria colloca tali operazioni nell’ambito di un articolato sistema di evasione fiscale e reinvestimento di fondi neri, con il sospetto di una redistribuzione tra soggetti compiacenti.

Episodi documentati

Uno degli episodi più rilevanti, datato 25 luglio 2023, vede Moraca recarsi alla sede deper ritirare alcune “magliette”. Poco prima aveva avvisato via telefono Ferraruolo Pietropaol, che lo avrebbe poi raggiunto presso la sua abitazione. Uscito dagli uffici di Marcianise con una busta arancione, Moraca saliva a bordo di una Mercedes, per poi spostarsi fino a Casal di Principe, dove avrebbe incontrato Ferraro. Un sms successivo di Ferraro a Moraca recita: “Buongì ti volevo comunicare che zio è a casa fino a domenica e se ci vediamo porta tutti i biglietti e ne facciamo uno unico”.

Secondo gli inquirenti, la dinamica lascia ipotizzare che l’incontro fosse finalizzato alla consegna e unione di documentazione contabile o di valori in contanti, coerentemente con le ipotesi di fatturazioni false e movimentazioni di fondi neri.

Il ruolo di Ferraro

La Procura sottolinea come Ferraro fosse in grado di incidere sulle decisioni delle imprese a lui riconducibili o collegate, anche quando formalmente non rivestiva ruoli ufficiali. Viene citata, a titolo di esempio, una conversazione registrata il 20 aprile 2023, in cui Ferraro si interessa dell’esito di un controllo dei carabinieri.

Anche la gestione interna delle aziende del gruppo Rea appare condizionata dall’influenza di Ferraro. Un’intercettazione ambientale del 28 agosto 2023 riporta il fratello di Luigi Rea che, dopo averne discusso con il legale, convoca un’assemblea straordinaria per le dimissioni dell’amministratore unico, segno — secondo gli inquirenti — di un controllo indiretto e costante.

Le conclusioni degli inquirenti

Per l’accusa, il complesso di elementi raccolti — dalle intercettazioni ai tracciamenti, dai documenti informatici agli appunti cartacei — dimostrerebbe l’esistenza di una rete di rapporti illeciti basati su fatturazioni per operazioni inesistenti, riciclaggio e gestione occulta di fondi neri. Tali fondi sarebbero stati accumulati attraverso l’emissione di fatture false, l’occultamento di incassi e la redistribuzione a soggetti terzi, con un ruolo centrale di Ferraro come mediatore e beneficiario.

Gli indagati respingono le accuse, sostenendo che il denaro avesse origine lecita, derivante da attività imprenditoriali e da lasciti familiari. Tuttavia, per gli investigatori, le giustificazioni appaiono non credibili alla luce della documentazione acquisita e della ricostruzione cronologica degli eventi.

L’elenco degli indagati

Nicola Ferraro – Arienzo (CE) – 64 anni

Domenico Romano – Casoria (NA) – 61 anni

Aniello Ilario – Rotondi (AV) – 58 anni

Angelo Ciampi – San Martino Sannita (BN) – 56 anni

Francesco Pietro Buonanno – Vitulano (BN) – 64 anni

Virgilio Emanuele Pio Damiano – Montesarchio (BN) – 25 anni

Giuseppe Ilario – Rotondi (AV) – 59 anni

Vittorio Fuccio – Paolisi (BN) – 52 anni

Giuseppe Guida – Santa Maria Capua Vetere (CE) – 52 anni

Antonio Rao – Grumo Nevano (NA) – 54 anni

Vincenzo Agizza – Napoli – 77 anni

Luigi Grimaldi – Frattamaggiore (NA) – 58 anni

Antonio Moraca – Capua (CE) – 70 anni

Giuseppe Rubino – Capua (CE) – 66 anni

Felice Foresta – San Marco Evangelista (CE) – 59 anni

Antonio Montannino – Pastorano (CE) – 53 anni

Luigi Rea – Caserta – 50 anni

Giuseppe Rea – Caserta – 43 anni

Paolo Verolla – Lusciano (CE) – 35 anni

Paolo Verolla – Lusciano (CE) – 44 anni

Nicola Mottola – Lusciano (CE) – 48 anni

Pietropaolo Ferraiuolo – Casal di Principe (CE) – 84 anni

Anna Lanzuolo – Casoria (NA) – 59 anni

Carlo Ciummo – Cassino (FR) – 42 anni

Vittorio Ciummo – Cassino (FR) – 56 anni

Paolo Onofrio – Napoli – 63 anni

Antonio Garofalo – Napoli – 55 anni

Mauro Marchese – Milano – 64 anni

Eugenia Iemmino – Poggiomarino (NA) – 45 anni

Massimo Cirillo – Torre del Greco (NA) – 54 anni

Luigi Bosco – Casapulla (CE) – 42 anni

Roberto Fiocco – Roma – 73 anni

Barbara Fiocco – Roma – 41 anni

Amedeo Blasotti – Casoria (NA) – 63 anni

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