CASERTA. Il virus West Nile continua a colpire duramente la provincia di Caserta, oggi tra le aree più esposte in Italia. All’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” il numero di richieste di ricovero è in forte aumento: nelle ultime ore, il nosocomio di via Tescione ha registrato un afflusso costante di pazienti con sintomi riconducibili al virus, molti dei quali necessitano di degenza ospedaliera. Dalle testimonianzez emerge un numero cospicuo di richieste di posto letto, segno che la curva dei contagi nella zona è tutt’altro che in calo.
La Campania è oggi tra le Regioni più colpite a livello nazionale, con 64 casi neuro-invasivi e 11 decessi dall’inizio dell’anno, secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità. Il trend regionale, a differenza di altre aree, è ancora in crescita. Nel Casertano, la diffusione del virus è favorita dalle condizioni climatiche e dalla presenza di aree umide che agevolano la proliferazione delle zanzare vettori.
A livello nazionale, dall’inizio del 2025 sono stati confermati 430 casi di West Nile nell’uomo, di cui 193 in forma neuro-invasiva, con un tasso di letalità del 13,9% e 27 decessi totali. Lazio e Campania guidano la classifica delle Regioni più colpite, ma il virus è stato rilevato in 57 province di 15 Regioni, a conferma della sua diffusione capillare.
Il virus, trasmesso principalmente dalla puntura di zanzare infette, nella maggior parte dei casi non provoca sintomi. Circa il 20% dei contagiati sviluppa febbre, mal di testa e dolori muscolari, mentre meno dell’1% va incontro a forme gravi con possibili danni neurologici permanenti o esito fatale.
Nonostante gli esperti ritengano che il picco sia stato raggiunto, la situazione nel Casertano impone di mantenere alta l’attenzione e rafforzare le misure di prevenzione, dalla disinfestazione alla protezione individuale.