SAN FELICE A CANCELLO/CERVINO. Proseguono senza sosta le indagini e il monitoraggio sanitario dopo il caso di intossicazione da botulino legato al consumo di panini con salsiccia e broccoli acquistati presso un food truck sul lungomare di Diamante, in provincia di Cosenza. Tra le persone coinvolte c’è una 26enne di San Felice a Cancello, tuttora ricoverata in condizioni critiche nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Cosenza.
La giovane si era recata nella località calabrese per una breve vacanza insieme al fidanzato e ad alcuni amici. La sera dell’episodio aveva consumato il panino risultato potenzialmente contaminato. Dopo poche ore sono comparsi sintomi gravi e caratteristici dell’intossicazione botulinica, tra cui disturbi visivi, difficoltà motorie, nausea e vomito. Anche il compagno, coetaneo e residente a Cervino, ha accusato problemi simili, ma la sua situazione clinica è stata definita stabile e non è più in pericolo di vita.
Il medesimo focolaio ha già provocato due decessi: un 52enne di Cercola, Luigi Di Sarno, e una 45enne di Diamante, entrambi ricoverati prima della morte in seguito all’aggravarsi delle condizioni. Per i loro casi sono in programma esami autoptici, finalizzati a chiarire con precisione le cause del decesso e confermare l’eventuale collegamento diretto con l’alimento ingerito.
Sul fronte giudiziario, la Procura della Repubblica di Paola ha iscritto nove persone nel registro degli indagati. Si tratta di figure legate a vario titolo alla produzione, distribuzione e vendita del prodotto sospettato di essere contaminato, tra cui i responsabili del food truck e operatori di aziende fornitrici. L’accusa, a vario titolo, riguarda ipotesi di commercio di sostanze alimentari nocive e omicidio colposo.
L’area di vendita è stata posta sotto sequestro e il materiale alimentare è stato inviato ai laboratori competenti per le analisi microbiologiche. Parallelamente, sono stati coinvolti medici di due strutture sanitarie che avevano in cura le vittime, al fine di ricostruire con esattezza il percorso clinico e le tempistiche di insorgenza dei sintomi.
Le autorità sanitarie locali e nazionali mantengono alta l’attenzione, raccomandando prudenza e massima attenzione nella conservazione e preparazione degli alimenti a rischio. Il botulino, tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, può svilupparsi in ambienti privi di ossigeno e a basse temperature, soprattutto in preparazioni alimentari artigianali o non adeguatamente trattate.
L’auspicio è che le terapie in corso possano migliorare le condizioni della 26enne, mentre prosegue l’iter giudiziario per accertare tutte le responsabilità della vicenda.