ORTA DI ATELLA. Ha prenotato online una vacanza in Puglia, versando un piccolo acconto per bloccare una camera in un resort da sogno. Ma invece di una conferma, si è ritrovato con una spiacevole sorpresa: la pagina era una truffa, e il sito – identico nella grafica a quello del più famoso motore di ricerca di viaggi – era solo un sofisticato clone. È quanto accaduto a un uomo originario del Napoletano e ora residente nella zona di Orta di Atella, finito nella rete del cosiddetto phishing estivo, una delle truffe digitali più in crescita nel 2025.
Il raggiro è stato scoperto solo dopo l’addebito: un importo ridotto, sufficiente però a far insospettire la vittima. Dopo aver contattato senza esito il numero riportato sul sito, ha confrontato l’indirizzo web con quello ufficiale, rendendosi conto della truffa. Il dominio era diverso, ma il layout e i dettagli sembravano autentici.
Secondo un report di Check Point Software Technologies, quest’anno le truffe legate alle vacanze online stanno registrando una “vera impennata”: a giugno 2025, 1 sito su 21 dedicato al turismo è stato classificato come fraudolento. Sotto accusa ci sono soprattutto i falsi form di pagamento e le email-trappola che simulano comunicazioni da parte di piattaforme come Airbnb o Booking, inducendo le vittime a inserire dati bancari e personali.
Tra i consigli degli esperti per evitare questi rischi: digitare manualmente l’URL del sito, verificare l’indirizzo web, evitare di cliccare link ricevuti via email e usare l’autenticazione a due fattori. Per chi ha dubbi, è fondamentale anche non completare mai transazioni da reti Wi-Fi pubbliche e dotarsi di un sistema di protezione aggiornato.
Nel caso del cittadino atellano, il danno economico è stato contenuto, ma resta la delusione per una vacanza sfumata e l’amarezza per essere caduto in una trappola sempre più diffusa. Il suo racconto, però, può servire da monito a tanti altri viaggiatori che, tra una prenotazione e un’offerta, rischiano di trasformare il sogno estivo in incubo digitale.