L’AGGIORNAMENTO
Prosegue l’azione di contrasto della Guardia di Finanza di Caserta, in collaborazione con la compagnia di Mondragone e la Capitaneria di Porto di Castel Volturno, che ha portato a un nuovo provvedimento sul litorale domiziano. Questa volta a finire sotto sequestro è stato il “Lido Nettuno”, in località Ischitella, riconducibile a Guido e Raffaele Zagaria.
Gli accertamenti investigativi hanno confermato che la struttura balneare, situata al km 41+830 della Domiziana, era gestita dai familiari dei due imprenditori, nonostante la concessione demaniale fosse formalmente intestata a Guido Zagaria, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano con una condanna definitiva a 13 anni per associazione mafiosa ed estorsione aggravata.
Un’anomalia evidente, poiché le norme del Codice Antimafia prevedono la decadenza automatica dalle concessioni per chi si trova in queste condizioni. In questo caso, però, la revoca non era stata disposta, permettendo di fatto al detenuto di mantenere il titolo e percepire proventi dalla gestione del lido. Si tratta di reati avvenuti negli anni Novanta, per i quali la difesa impugnerà con tutta probabilmente il provvedimento.
Secondo gli inquirenti, la struttura era operativa “sine titulo”, con piena attività commerciale e affluenza di bagnanti. I familiari continuavano a beneficiare degli incassi, mentre la titolarità rimaneva a Guido Zagaria.
Non è la prima volta che il “Lido Nettuno” finisce al centro delle indagini: già nel 2012 era stato sequestrato insieme alla società Frine Snc, riconducibile agli stessi fratelli.
Con questo nuovo intervento, le autorità mirano a interrompere definitivamente il legame tra la concessione e i soggetti ritenuti vicini alla criminalità organizzata. Le indagini proseguono per verificare eventuali responsabilità amministrative e penali legate alla gestione dello stabilimento.
IL PRIMO LANCIO
CASTEL VOLTURNO. Un lido balneare situato sul litorale di Castel Volturno è stato posto sotto sequestro d’urgenza nell’ambito di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto, su delega della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. L’intervento rientra nelle attività coordinate dalla Procura Generale di Napoli per la tutela dell’ambiente e la legalità nella gestione delle concessioni demaniali marittime.
Le indagini, definite complesse e articolate, sono state svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, dalla Compagnia di Mondragone e dalla Capitaneria di Porto di Castel Volturno. Le verifiche hanno accertato che la concessione del lido è formalmente intestata a una società riconducibile a un pregiudicato attualmente detenuto. L’uomo è stato condannato in via definitiva dalla Corte d’Appello di Napoli per reati legati alla criminalità organizzata.
In base a quanto previsto dal Codice Antimafia, soggetti condannati per delitti di stampo mafioso non possono beneficiare di concessioni pubbliche. Tuttavia, la società che gestisce il lido ha continuato a godere della concessione, violando così le norme in materia di prevenzione antimafia.
La misura di sequestro è stata emessa nella fase delle indagini preliminari e in assenza di contraddittorio. La Procura ha sottolineato che il provvedimento è ancora soggetto a verifica da parte del giudice, il quale potrà eventualmente escludere la responsabilità penale dell’indagato.
L’inchiesta conferma l’impegno degli inquirenti nel contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nei settori economici strategici, come quello turistico-balneare, e nel rafforzamento della trasparenza nella gestione dei beni pubblici