Marcianise. Cambio epocale per lo stabilimento ex Jabil di Marcianise. A partire dal 1° agosto 2025, i contratti di lavoro dei dipendenti passeranno ufficialmente alla nuova società denominata TMA s.r.l., subentrata a seguito del conferimento aziendale. A renderlo noto è la RSU JCI con un comunicato sindacale diffuso nella serata del 31 luglio, al termine di un incontro da remoto tra la Direzione Jabil e le rappresentanze dei lavoratori.
La giornata segna la fine ufficiale del rapporto tra i lavoratori e Jabil Circuit Italia. La multinazionale, attiva sul territorio casertano da oltre 24 anni, lascia spazio a una nuova compagine societaria. Il passaggio avviene in applicazione dell’articolo 47 della legge 428/90, nonostante l’assenza di un accordo con le organizzazioni sindacali, che avevano manifestato contrarietà all’operazione.
Nel documento, le sigle RSU JCI FIM, FIOM, UILM e FAILMS denunciano con forza l’atteggiamento “inaccettabile” della multinazionale, accusata di aver abbandonato i lavoratori al proprio destino dopo anni di sacrifici e impegno professionale. “Nonostante tutte le nostre lotte, manifestazioni, comunicati e le sollecitazioni a politica, Ministero e Regione – scrivono – nessuno ha realmente preso in carico la vertenza”.
I sindacati respingono al mittente ogni ipotesi di “soluzioni alternative” presentate in passato dalla Jabil, ribadendo che la mobilitazione continuerà finché non verrà assicurato un futuro concreto per il sito produttivo di Marcianise. Nel frattempo, gli uffici legali sono già al lavoro per raccogliere le istanze dei lavoratori e predisporre un piano dettagliato di rivendicazioni.
“Jabil ha sfruttato il territorio per oltre due decenni – prosegue il comunicato – senza riconoscere la serietà e la professionalità garantite dai lavoratori, costretti a vivere per anni in un clima di incertezza”. Un’accusa pesante, che riporta in primo piano il destino incerto del polo industriale casertano e il rischio di una deindustrializzazione sempre più marcata.
Il passaggio di consegne tra Jabil e TMA avviene, dunque, in un clima di forte tensione sindacale e con molte domande ancora aperte sul futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento.