Sparanise-Venezia. In un’epoca segnata da cambiamenti sempre più rapidi e profondi nelle nostre città, ripensare il ruolo dell’ingegneria diventa una necessità cruciale. Progettare non significa solo costruire edifici o infrastrutture, ma anche ridisegnare relazioni sociali, ambientali e culturali. Come immaginare, dunque, città, ferrovie, acquedotti del futuro capaci di valorizzare ciò che ci circonda?
Esiste un’azienda dove tutto questo è possibile, dove ogni giorno si elaborano a livello ingegneristico progetti per la comunità e le idee future, dove nascono alleanze per costruire un domani sostenibile nel design che prende il nome di “Renco SPA”.
L’azienda nata nel 1979 a Pesaro sta realizzando un acquedotto in Kazakistan, ospedali in Congo, passando per la stazione ferroviaria di Cortina d’Ampezzo e il polo universitario della Statale di Milano. Molti altri saranno i progetti futuri che arricchiranno i curriculum di chi fa parte di questa grande squadra.
Fra i vari esperti del settore dell’azienda sita a Venezia spicca il nome di un ingegnere della provincia di Caserta originario di Sparanise: “Daniele di Caterino” classe 84, Laureato in Ingegneria.
Oggi il giovane Manager vive a Venezia ma tiene ben saldi i suoi legami al territorio di origine, infatti ci confida:
Sparanise è tutt’ora nonostante lo scorrere del tempo, uno scrigno di tesori, dove tutto, dal paesaggio ai monumenti racconta una storia di bellezze antiche ancor ben visibili e anche a me molto care. Uno scrigno di tesori desideroso di essere scoperto.
Basti pensare all’epoca romana o la venuta dei Borboni. Un Paesino divenuto città che ha avuto l’onore di ospitare uomini illustri della storia. Una città che tiene ben salde le sue radici che vengono tramandate nel tempo di generazione in generazione e che porto ben salde nel cuore.
Nonostante il legame fra il passato e la modernità, posso dirti che fino ai giorni d’oggi è stato bello assistere ad un “Evoluzione “ di una Sparanise che andava verso il progresso. Ho assistito a varie fasi di cambiamento, sperando sempre il meglio per la mia cittadina.
Un curriculum di competenze di alto livello che gli hanno permesso di arrivare fra i “Manager del Domani”.
Un acquedotto lungo 170 chilometri in Kazakistan, scuole in Mozambico, ospedali in Congo, passando per la nuova stazione ferroviaria di Cortina d’Ampezzo e un moderno polo universitario della Statale di Milano. Sono solo alcuni dei tanti progetti realizzati dal giovane ingegnere in collaborazione con la sua azienda sita a Venezia
Il futuro dell’ingegneria è intrinsecamente legato alla rivoluzione digitale. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, la robotica stanno diventando centrali nei progetti. Per gli ingegneri di domani, padroneggiare queste tecnologie non è solo un vantaggio competitivo, ma una necessità.
Inoltre oltre alle competenze tecniche di alto livello, nel mondo dell’ingegneria moderna, le soft skills sono diventate altrettanto fondamentali. La capacità di comunicare chiaramente idee complesse e di collaborare con team multidisciplinari è essenziale.
L’innovazione e la creatività sono aspetti fondamentali nel panorama dell’ingegneria del futuro. La capacità di pensare fuori dagli schemi e applicare il pensiero critico è essenziale per sviluppare soluzioni innovative. Gli ingegneri della RENCO SPA devono essere pronti ad esplorare idee nuove e a superare i limiti delle tecnologie attuali oltre che proiettarsi verso la creazione di progetti all’avanguardia che possono fare la differenza nel settore.
Tutte caratteristiche che rispecchiano le doti e la professionalità di Daniele.
Il mio rapporto con questa azienda si è costruito nel tempo, giorno dopo giorno, attraverso il lavoro, il confronto e la crescita condivisa. Sin dai primi momenti ho percepito un ambiente che va oltre la semplice dimensione lavorativa: qui si respira fiducia, collaborazione e senso di appartenenza. Definire questa azienda una “famiglia” non è un’espressione di circostanza, ma il riconoscimento di un legame umano e professionale solido, fatto di rispetto reciproco, sostegno nei momenti difficili e valorizzazione dei talenti.
Mi sento parte integrante di un progetto comune, in cui ognuno ha un ruolo importante e contribuisce con le proprie competenze al raggiungimento di obiettivi condivisi. È proprio questa cultura aziendale che mi ha motivato a dare sempre il massimo e che continua a rappresentare per me uno stimolo costante a crescere e migliorare.
Ritengo che un ingegnere debba possedere un insieme articolato di competenze, che integrano sia aspetti tecnici sia trasversali.
Sul piano tecnico, sono fondamentali la padronanza delle discipline scientifiche, la conoscenza dei software di progettazione e calcolo, e la capacità di analisi e problem solving, soprattutto in contesti complessi e multidisciplinari.
Allo stesso tempo, credo siano indispensabili competenze trasversali come la capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace, il lavoro in team, la gestione del tempo e una spiccata attitudine al miglioramento continuo.
Un buon ingegnere, inoltre, deve saper conciliare visione strategica e attenzione al dettaglio, affrontando ogni progetto con responsabilità, curiosità e orientamento al risultato.
Infine, oggi più che mai, è importante avere una forte etica professionale e la capacità di adattarsi ai cambiamenti, sia tecnologici che organizzativi. È questa combinazione di competenze che, secondo me, fa la differenza nella professione ingegneristica.
Certamente. Uno dei progetti più significativi a cui ho lavorato di recente è stato la realizzazione di un impianto fotovoltaico di ultima generazione, appena ultimato. È stato un intervento che ha richiesto un’attenta pianificazione tecnica, il coordinamento tra diverse figure professionali e una gestione precisa dei tempi di esecuzione. Ho seguito da vicino ogni fase: dalla progettazione alla messa in esercizio, curando in particolare gli aspetti legati all’integrazione con l’infrastruttura esistente e al rispetto delle normative in materia di efficienza energetica.
Parallelamente, sto avviando un nuovo progetto per la realizzazione di una stazione per la produzione e distribuzione di idrogeno, una sfida altamente stimolante sia per la complessità tecnica che per l’innovatività del settore. In questa fase iniziale mi sto occupando degli studi preliminari, delle verifiche di fattibilità e delle interazioni con enti e fornitori strategici.
“Futuro sostenibile” per me significa costruire oggi soluzioni che rispettino l’ambiente, le persone e le generazioni future. È un concetto che va ben oltre l’efficienza energetica: implica un approccio responsabile in ogni scelta progettuale, gestionale e sociale.
Come professionista mi sento direttamente coinvolto: significa privilegiare tecnologie pulite, ridurre l’impatto ambientale delle infrastrutture, ottimizzare le risorse e promuovere un modello di sviluppo equilibrato tra progresso e tutela del territorio.
Un futuro sostenibile è possibile solo con visione, etica e impegno concreto, e ognuno a partire da chi progetta, realizza e gestisce sistemi complessi – ha il dovere di fare la propria parte. È un messaggio che non è più solo ispirazione, ma una responsabilità quotidiana.»
All’interno dell’organizzazione Renco ricopro il ruolo di Construction Manager, una posizione che richiede una visione integrata tra gestione operativa, tecnica e organizzativa. Sono responsabile del coordinamento e della supervisione dell’intero processo esecutivo dei progetti in cantiere, assicurandomi che tempi, costi, qualità e sicurezza siano rispettati secondo gli standard aziendali e contrattuali. Nel mio ruolo, interfaccio quotidianamente con le imprese esecutrici, i progettisti, i fornitori e i clienti, assicurando un flusso comunicativo efficace tra tutte le parti coinvolte. Gestisco il team tecnico di cantiere, monitoro l’avanzamento lavori, risolvo eventuali criticità operative e contribuisco alla pianificazione strategica per ottimizzare le risorse. In Renco ho trovato un ambiente dinamico, con progetti complessi e stimolanti, che mi ha permesso di crescere non solo come tecnico, ma anche sotto il profilo della leadership, della negoziazione e del problem solving in contesti ad alta responsabilità.
Ringrazio Daniele per questa intervista. Il manager di origine Casertana possa essere a esempio alle future generazioni a credere nei propri sogni. Perché dopo gli studi fatti e tanti sacrifici tutti possono realizzare le proprie ambizioni.
Complimenti e grazie.
Grazie a te Imma a presto