Violenza esplode in oratorio: massacrato di botte dal branco alla festa della parrocchia

Caserta. Un’aggressione brutale, immotivata, messa in atto da un gruppo di giovani più grandi: Alessandro, 15 anni, è stato pestato con ferocia da almeno cinque ragazzi mentre si trovava all’interno dell’oratorio salesiano di via Roma a Caserta, dove si stava svolgendo una festa di fine attività estive. Ora è ricoverato nel reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano”, in attesa di un intervento chirurgico per la doppia frattura della mandibola.

 

La vicenda, riportata da Il Mattino, si è consumata venerdì sera. Alessandro si era recato alla festa, organizzata nell’ambito del campo “Estate Ragazzi 2025”, su invito di alcuni amici. Si trovava vicino al suo scooter, nel cortile dell’istituto, quando è stato avvicinato da un gruppo che ha iniziato a insultarlo e provocarlo. Volevano usare il motorino, pretendevano che lo cedesse senza discutere. Il giovane ha cercato di opporsi, chiedendo di essere lasciato stare, ma la situazione è rapidamente degenerata.

 

Lo hanno circondato, lo hanno colpito al volto, togliendogli il casco e bloccandolo per terra. Uno in particolare, secondo quanto riferito dai familiari, si sarebbe accanito con particolare violenza, mentre un altro – considerato il “capo” del branco – avrebbe inferto i colpi più gravi. Alcuni aggressori sarebbero stati già individuati, due potrebbero essere ospiti della comunità alloggio collegata alla struttura salesiana.

 

A portarlo al pronto soccorso è stato un amico. Le sue condizioni sono apparse da subito serie: la mandibola fratturata in più punti e il volto tumefatto. Sarà necessaria un’operazione e la prognosi è superiore ai trenta giorni. Ma più delle ferite fisiche, resta il trauma psicologico.

 

Il padre di Alessandro, un noto oculista casertano, ha deciso di parlare pubblicamente per denunciare quanto accaduto: «Hanno abbandonato mio figlio a terra senza pietà dopo averlo colpito in tanti. Viviamo un incubo ma faremo tutto il necessario per avere giustizia». I genitori formalizzeranno una denuncia anche in Procura, dopo l’avvio del procedimento d’ufficio da parte dell’ospedale.

 

«Siamo tutti sconvolti – ha aggiunto – non c’è più sicurezza. Questi episodi stanno diventando quotidiani. Questi gruppetti di balordi sono solo dei vigliacchi. I colpevoli devono essere puniti in maniera esemplare e noi faremo tutto quello che possiamo per raggiungere questo obiettivo, non solo come genitori, ma anche come cittadini».

 

Un episodio che riaccende i riflettori sulla necessità di maggiore sorveglianza nei luoghi frequentati dai giovani e che lascia una ferita profonda nella comunità casertana.

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