Mazzette in Comune, svolta clamorosa per Lello il Sensitivo

SORRENTO/SANTA MARIA A VICO. Nuovi sviluppi nell’ambito dell’indagine battezzata “Sistema Sorrento”, che ha scoperchiato un presunto meccanismo illecito di mazzette e favori negli appalti pubblici della penisola. Nonostante le contestazioni penali restino in piedi, il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto la revoca di alcune misure cautelari per vizi procedurali.

Tra i soggetti tornati in libertà figura Raffaele Guida, meglio conosciuto come “Lello il sensitivo”, assistito dagli avvocati Valerio Stravino e Danilo Di Cecco. Secondo quanto stabilito dai giudici, la misura restrittiva nei suoi confronti è stata dichiarata nulla per l’assenza dell’interrogatorio preventivo, ritenuto obbligatorio in mancanza di situazioni eccezionali. Stesso esito per gli imprenditori Luigi Todisco e Mario Parlato, e per il tecnico Vincenzo Rescigno.

Le altre posizioni

Per loro il giudice per le indagini preliminari aveva giustificato l’omissione dell’interrogatorio con il rischio di inquinamento delle prove, ma tale motivazione non è stata ritenuta sufficiente dal collegio del Riesame.

 

Diversa la situazione per altri due imputati, Vincenzo Sorrentino (ex consigliere comunale e commercialista) e Gennaro Esposito, coinvolti unicamente nella vicenda legata all’impiego dei fondi pubblici destinati agli eventi dell’associazione La Fenice: per entrambi è stato disposto l’annullamento della misura cautelare nel merito, accogliendo le argomentazioni dell’avvocato Francesco Cappiello.

 

Altri indagati vedono modificata la propria posizione: il dirigente comunale Filippo Di Martino passa dai domiciliari a una sospensione dagli incarichi pubblici per otto mesi, mentre per Aniello Vanacore (entrambi gli omonimi) la detenzione in carcere è stata convertita in arresti domiciliari. Resta invece ai domiciliari Luigi Di Paolo, la cui posizione era già stata alleggerita dopo l’interrogatorio di garanzia.

 

Ha invece scelto di non ricorrere al Riesame Massimo Coppola, ex sindaco di Sorrento, arrestato in flagranza lo scorso maggio e tuttora detenuto. I capi d’accusa, per tutti gli indagati, spaziano dalla corruzione alla turbativa d’asta fino al peculato.

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