Doppio incendio in periferia, città sotto assedio

 

Marcianise. Due incendi di vaste proporzioni hanno colpito ieri il territorio agricolo di Marcianise, in due zone distinte ma ugualmente fragili: l’area rurale di San Pietro e la zona prossima al complesso Oro Mare.

Il primo rogo ha interessato terreni agricoli, probabilmente a causa della bruciatura dolosa di stoppie, pratica ancora diffusa nonostante i divieti. Il secondo, ancora più preoccupante, ha coinvolto materiali altamente inquinanti: sono andate in fumo montagne di guaine bituminose e travi ferroviarie impregnate di sostanze cancerogene.

La nube sprigionata ha sollevato un’ondata di preoccupazione tra i cittadini. Le emissioni hanno invaso l’aria rendendo l’atmosfera irrespirabile. Le guaine, in particolare, sono composti tossici che rilasciano sostanze pericolose per la salute umana e l’ambiente. “In questo comune non esiste un piano di prevenzione né una Protezione Civile operativa.”

Anche l’associazione ambientalista ANTA Caserta ha preso posizione, denunciando con forza il ricorso alla bruciatura delle stoppie come una pratica dannosa e sorpassata. “Questi incendi contribuiscono alla distruzione della biodiversità, al deterioramento del paesaggio e all’impoverimento del suolo agricolo”, si legge in una nota. L’organizzazione ha ribadito l’urgenza di adottare metodi alternativi come il sovescio o la lavorazione meccanica dei residui.

 

Preoccupazioni anche sul fronte istituzionale. “Il garante della salute pubblica è assente, la cittadinanza non è tutelata”, attacca un gruppo di residenti, chiedendo controlli più rigorosi e interventi immediati.

 

Marcianise brucia e, con essa, la speranza di un territorio più sano e sicuro. Intanto, i cittadini continuano a respirare fumo e rabbia.

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