Capodrise. Meno male che a Capodrise c’è un prete ‘Mecenate’ come don Giuseppe Di Bernardo che con la sua intraprendenza e il suo spirito di coinvolgimento ha rianimato una città che da oltre due anni è in versione ‘encefalogramma piatto’ per colpa della sua classe politica inadeguata e inadatta a gestire l’Ente.
Oramai per vedere questa cittadina ripopolarsi un po’ bisogna attendere soltanto i festeggiamenti della Madonna del Carmelo, per il resto non c’è nulla da tempo…
Stasera andrà in scena l’atteso incendio del Campanile alle 22 e 45 ma il prete social ha invitato tutti a partecipare alle 21 al concerto del coro polifonico Madonna della Libera di Melizzano che si terrà in chiesa.
Poi il sipario calerà e per vedere qualcosa, chissà, bisognerà probabilmente attendere un altro anno. L’estate scorsa, nonostante la vittoria di giugno dell’ex amministrazione Cecere non fu messo nulla in campo a livello di eventi, eppure il tempo a disposizione c’era.
Ci deve sempre e solo pensare don Giuseppe Di Bernardo da Casagiove.
Alla fine saranno 3 anni buttati con 2 commissariamenti e in mezzo un’amministrazione durata 11 mesi che non ha prodotto nulla a parte diatribe tra loro.
Gli altri paesi avanzano, organizzano eventi a sostegno del commercio, si muovono e Capodrise resta indietro incapace di rialzarsi per colpa dei soliti noti che in 2 anni sono stati capaci di distruggere la stessa idea di città.
Nella prossima primavera ci sarà l’ultima occasione per risalire: l’unica speranza è che bottegai, notabili, soliti ingegneri ed architetti, geometri verso la pensione e “patroni” stiano lontani da santini e spazi elettorali.