ALIFE. Nessun passaggio per l’udienza preliminare: il 76enne Vincenzo Di Matteo, residente ad Alife, sarà processato con rito immediato. La decisione è stata presa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Daniela Vecchiarelli, che ha accolto la richiesta formulata dalla Procura a seguito del grave episodio avvenuto lo scorso 22 aprile.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Di Matteo avrebbe aperto il fuoco nei pressi del Centro Commerciale “Elefantino” di Alife, mirando ai cugini imprenditori Angelo e Antonio Visone e ferendoli entrambi. L’uomo è ora accusato di duplice tentato omicidio, sulla base degli articoli 575 e 56 del codice penale.
La gravità del fatto, unita alla dinamica premeditata dell’agguato, ha spinto la magistratura a bypassare l’udienza filtro, optando per l’immediato avvio del processo. Un elemento rilevante, inoltre, riguarda la posizione cautelare dell’indagato: il giudice ha infatti rigettato l’istanza presentata dal legale di Di Matteo che chiedeva la sostituzione della detenzione in carcere con i domiciliari, motivando la decisione con la persistente pericolosità sociale dell’anziano.
Nonostante l’età avanzata dell’imputato, il tribunale ha quindi ritenuto che sussistano ancora rischi concreti legati alla sua condotta. Il processo si preannuncia delicato, sia per la violenza dell’atto sia per i legami familiari tra vittima e presunto aggressore, che rendono ancora più tesi gli equilibri all’interno della comunità locale.