L’aggiornamento
Marcianise. Procura di Santa Maria Capua Vetere ha formalizzato la richiesta di proroga delle indagini preliminari per l’inchiesta sui presunti falsi incidenti stradali, finalizzati a ottenere risarcimenti dalle compagnie assicurative. Sono 13 le persone coinvolte, residenti tra Marcianise, Capodrise, Bellona, Casagiove, Caserta e Napoli.
Ecco l’elenco completo degli indagati con le relative città di residenza:
Antonia Buonciro, residente a Marcianise
Giuseppe Iodice, residente a Marcianise
Carmela Buonciro, residente a Capodrise
Carmela Amoroso, residente a Marcianise
Teresa De Franco, residente a Marcianise
Maria Luisa Folchetti, residente a Bellona
Mario De Santis, residente a Bellona
Alessandro Iadicicco, residente a Marcianise
Bruno Interlandi, residente a Marcianise
Paolo Interlandi, residente a Marcianise
Annamaria Forgione, residente a Marcianise
Luigi Barretta, residente a Marcianise
Il fascicolo, coordinato dalla pm Iolanda Gaudino, riguarda fatti contestati tra il 2019 e il 2023. L’attività investigativa proseguirà nei prossimi mesi per chiarire il ruolo di ciascun indagato all’interno del presunto sistema fraudolento.
Marcianise. Nuovi sviluppi nell’inchiesta sui sinistri stradali mai accaduti che coinvolge diversi comuni del Casertano. Tredici persone sono finite sotto la lente della Procura, che ha chiesto una proroga di sei mesi per completare gli accertamenti. A coordinare le indagini è il sostituto procuratore Iolanda Gaudino.
Il sistema, smascherato anche grazie a un servizio di Striscia la Notizia, ruoterebbe attorno a un’officina e a uno studio tecnico di fiducia. Le zone coinvolte vanno da Marcianise a Capodrise, passando per Casagiove, Bellona e fino al capoluogo Caserta, con ramificazioni anche a Napoli.
Secondo le ricostruzioni, un carrozziere sarebbe stato il punto di contatto tra chi voleva ottenere risarcimenti indebiti e un perito assicurativo compiacente. Il meccanismo era semplice ma ben collaudato: venivano simulati incidenti inesistenti, compilati i moduli con false dichiarazioni, e i veicoli “danneggiati” venivano poi riparati nella stessa carrozzeria, incassando i rimborsi dalle compagnie.
L’arco temporale oggetto di indagine va dal 2019 al 2023. In questo periodo, i finti sinistri avrebbero fruttato decine di migliaia di euro. I soggetti coinvolti risultano ora indagati per truffa e falso, con l’obiettivo della Procura di risalire all’intera rete coinvolta nel sistema.
Il servizio televisivo andato in onda anni fa aveva già documentato alcune anomalie, portando alla luce un vero e proprio circuito parallelo di frodi assicurative. Ora la magistratura tenta di chiudere il cerchio, ricostruendo ogni episodio e verificando le singole responsabilità.