Il ministro Giuli a Marcianise, inaugurato Largo Olivetti

Marcianise. «Questo è un territorio troppo importante perché le istituzioni pubbliche, in particolare il Ministero della Cultura, non lo tenga presente». Con queste parole il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha aperto la sua visita a Marcianise, dove questa mattina ha preso parte alla cerimonia di intitolazione del Largo Roberto Olivetti. Un momento particolarmente sentito, avvenuto dinanzi a quello che fu lo storico stabilimento industriale progettato negli anni ’70 dagli architetti Marco Zanuso ed Eduardo Vittoria.

Nel corso dell’iniziativa, il ministro ha scoperto una targa commemorativa, sottolineando la centralità di un’area che – ha affermato – «può e deve diventare protagonista di un processo di rigenerazione comunitaria forte». Giuli ha infatti confermato che è in corso un vincolo sull’area e che si sta discutendo la possibilità di istituire una zona museale, in grado di valorizzare il passato industriale del sito e restituirlo alla cittadinanza in una veste nuova, culturale e sociale.

«Noi rappresentiamo la cultura – ha aggiunto – e quindi un pezzo fondamentale delle istituzioni pubbliche, ma facciamo un lavoro all’interno del governo con gli altri colleghi, con Palazzo Chigi». Il ministro ha evidenziato come Marcianise e l’intera area casertana rappresentino un territorio dalle “potenzialità straordinarie”, storicamente caratterizzato da una forte vitalità industriale, oggi al centro di un possibile rilancio attraverso l’impegno sinergico tra governo, enti locali e imprese.

«È nostro dovere essere qui – ha proseguito Giuli – misurare tutte le possibilità e capacità ma anche le criticità e cercare di risolverle insieme agli enti locali e all’imprenditoria che abbiano voglia di collaborare». Un’apertura al dialogo e al lavoro condiviso che, nelle intenzioni del Ministero della Cultura, punta a trasformare un’area oggi in parte abbandonata in un nuovo polo culturale e identitario per la comunità.

La visita di Giuli ha suscitato l’interesse di istituzioni locali, cittadini e rappresentanti del mondo produttivo, che hanno accolto con favore l’attenzione del Governo su una zona spesso dimenticata, ma ancora capace di raccontare storie di innovazione, lavoro e cultura.

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