Arrestati prima dell’appuntamento per la consegna della tangente da 100 mila euro

Santa Maria a Vico/San Felice a Cancello. Il decreto di fermo nei confronti del boss Clemente Massaro e della compagna Antonietta Sgambato è arrivato all’alba di mercoledì a poche ore dall’appuntamento che avevano fissato per andare a ritirare il resto della maxi estorsione che volevano mettere a segno ai danni della ditta casertana che sta realizzando i lavori del Polo scolastico in via Felicissimo a Santa Maria a Vico.

Almeno 3500 euro per iniziare

Ricordiamo che dopo il primo avvicinamento avvenuto all’inizio dell’anno, in data 21 febbraio, all’interno di un bar della città vicana, il 70enne prendeva una busta consegnatagli da un dipendente dell’azienda con all’interno una somma di circa 3500 euro.

La busta era stata consegnata al suddetto dal proprietario della ditta che in nessun modo voleva incontrare i delinquenti locali e quindi prese dei risparmi che aveva a casa, li mise nella busta e la sigillò affidandola al suo sottoposto.

Il primo contatto indiretto a metà gennaio, attraverso un messaggero

Infatti proprio il titolare a metà gennaio era stato avvicinato da un fornitore locale con cui stava collaborando che gli disse che c’era una persona che lo voleva conoscere ma non si trattava di attività lavorativa ma di altro, lasciando intendere la situazione ma lui si rifiutò categoricamente.

E’ stato quello il primo tentativo di avvicinamento, in modo indiretto, da parte del boss che oramai aveva adocchiato quell’appalto e aveva intenzione di passare all’incasso. Quindi è chiaro che il boss ha intrattenuto rapporti con soggetti del posto al fine anche di ricevere maggiori informazioni.

Quello del 21 febbraio era stato solo un anticipo, ma Clemente Massaro aveva già fatto capire che voleva una somma tra del 2/3% dell’intero appalto. Circa 100 mila euro. Lo disse già a quell’incontro del 21 febbraio, sostenendo che lui conosceva anche a quanto ammontavano i lavori.

Lunedì 14 aprile ‘o pecuraro si presentò al cantiere entrando fin dentro il container dove stava lavorando lo stesso dipendente, una vera e propria incursione.

Gli comparve da dietro, quasi all’improvviso, mentre la compagna, alias a ‘sparatora era poco distante, e lo aveva accompagnato,

Il boss fu chiaro: “Ci vediamo dopodomani, mercoledì prima di Pasqua per chiudere”. Invece all’alba a circondare la casa ha trovato i carabinieri della compagnia di Maddaloni che gli hanno messo le manette ai polsi.

In una serie di rapporti dei carabinieri è emerso dagli atto che il boss nella sua proprietà di vico Castello aveva realizzato una sorta di via di fuga spianando un terreno limitrofo alla sua abitazione.

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