Rifugio, sim e carte per il ras latitante: 3 nei guai. Indagato nipote del boss

MARCIANISE. Camillo Belforte, 29 anni, nipote dei noti Salvatore e Domenico Belforte, insieme a Mario Franco Comune, 36enne di Casagiove, e Francesco Severi, 68enne di Marcianise, è finito nel mirino della Procura di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa di aver favorito la latitanza di Giuseppe Letizia.

Secondo quanto ipotizzato dal pubblico ministero Giacomo Urbano, Belforte – figlio di Benito – e Comune avrebbero preso in affitto una casa a San Nicola La Strada utilizzando nomi fittizi, trasformandola in un nascondiglio sicuro per Letizia. Inoltre, Camillo Belforte (indagato a piede libero, così come tutti gli altri coinvolti) avrebbe messo a disposizione del latitante due carte di credito riconducibili a società a lui collegate. A completare il presunto piano di copertura, Francesco Severi avrebbe fornito un’utenza telefonica intestata a suo nome, utilizzata poi dallo stesso Letizia per evitare il tracciamento.

L’ipotesi processo

L’indagine preliminare si è conclusa, e ora il pm Urbano sta valutando la possibilità di richiedere il rinvio a giudizio per i tre indagati. Come previsto dalla legge, le persone coinvolte sono da considerarsi innocenti fino a una eventuale condanna definitiva.

Giuseppe Letizia, 68 anni, originario di Capodrise e con trascorsi legati al clan Belforte, è stato catturato dalla polizia del commissariato di Maddaloni il 14 marzo 2024. Era ricercato in seguito a un ordine di carcerazione per una pena complessiva di sei anni e sei mesi, inflitta per reati come rapine, possesso illegale di armi e ricettazione. La difesa aveva tentato di annullare la condanna presentando ricorso in Cassazione, sostenendo che Letizia non fosse mai stato informato del processo e che ciò rendesse nullo l’intero iter giudiziario. Tuttavia, la Suprema Corte ha ritenuto inammissibile tale contestazione, non potendo essere sollevata per la prima volta in sede di legittimità.

Con la condanna ormai definitiva e le pene quantificate, Letizia era ufficialmente un ricercato. Gli agenti lo hanno rintracciato all’interno di un box auto a San Nicola La Strada, individuato come il rifugio fornitogli – secondo la ricostruzione degli inquirenti – da Camillo Belforte e Mario Franco Comune.

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