CAIVANO/MARCIANISE. Il giorno dopo il devastante incendio che ha avvolto l’area industriale di Pascarola, tra Caivano e Marcianise, la situazione è ancora sotto monitoraggio. La nube nera generata dal rogo ha sollevato preoccupazioni per la salute dei cittadini, ma l’Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Campania) ha rassicurato la popolazione, sottolineando che le analisi sulla qualità dell’aria non hanno rilevato alcun superamento dei limiti consentiti. “Nessun dato anomalo”, ha dichiarato l’Arpac all’Ansa, pur avvisando che sono in corso ulteriori rilievi per monitorare l’evolversi della situazione.
A seguito dell’incendio, che ha coinvolto una vasta area industriale, il Centro di Coordinamento Soccorsi, presieduto dal Prefetto Michele di Bari, ha organizzato una riunione urgente con i sindaci dei comuni interessati. Durante l’incontro, sono state prese misure precauzionali a tutela della salute pubblica, tra cui la sospensione delle attività scolastiche in alcuni istituti. Le autorità sanitarie locali, in collaborazione con la Protezione Civile e la Regione Campania, stanno monitorando la situazione per adottare eventuali misure sanitarie più drastiche, se necessario.
Secondo quanto riportato dai rappresentanti dei comuni coinvolti, la bonifica dell’area è già in corso e l’incendio è stato finalmente domato dai Vigili del Fuoco. Tuttavia, la paura della popolazione resta alta, e molti cittadini si stanno confrontando con i timori legati ai possibili effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico causato dal rogo. L’Arpac, pur confermando che al momento non si registrano anomalie significative, ha comunque esortato la cittadinanza a seguire le raccomandazioni precauzionali delle Asl locali, che includono l’uso di mascherine nei luoghi all’aperto.
Nel frattempo, nei comuni di Acerra, Marcianise, Caivano e nelle zone limitrofe, la situazione è tutt’altro che tranquilla. Sono tornate le mascherine in strada comunque durante i mesi terribili della pandemia, sia nelle strade che negli uffici. Sebbene le autorità continuino a rassicurare sulla qualità dell’aria, molte persone hanno preferito non uscire di casa per paura delle possibili conseguenze della nube tossica. Le strade, solitamente affollate di passanti, sono deserte. La città sembra quasi paralizzata, con parchi, campi da calcio e piazze che rimangono vuoti. Molti residenti, preoccupati per la propria salute, hanno optato per non recarsi al lavoro, mentre altri, soprattutto anziani, sono barricati nelle loro abitazioni, evitando anche di aprire le finestre.
Le scuole, pur non avendo ricevuto allarmi ufficiali da parte delle autorità sanitarie, sono rimaste chiuse in vari comuni, con i genitori che hanno preferito tenere i figli a casa, in attesa di ulteriori chiarimenti sulla situazione. Anche le attività sportive sono ferme all’aperto: molte prenotazioni di partite di calcetto sono state cancellate, mentre gli anziani, per precauzione, si sono chiusi in casa, cercando di restare lontani da quella nube che continua a minacciare la tranquillità della zona.
I social media, intanto, sono invasi da post e messaggi di preoccupazione, con molti utenti che si scambiano informazioni sui presunti rischi per la salute e sulle raccomandazioni dell’Arpac, creando un clima di incertezza che alimenta ulteriormente la paura. Nonostante le rassicurazioni delle autorità, la gente sembra fare fatica a tornare alla normalità, preferendo adottare tutte le precauzioni possibili, tra cui l’uso delle mascherine, che sono ormai diventate il simbolo di questa emergenza.
La giornata di oggi è caratterizzata da un silenzio surreale, con l’ombra dell’incendio che continua a pesare sulla vita quotidiana dei cittadini. L’incertezza resta alta, ma si spera che le analisi in corso possano finalmente dissipare ogni dubbio e permettere alla zona di tornare, gradualmente, alla normalità.