Teano. La Sezione Giurisdizionale per la Regione Campania della Corte dei Conti, con sentenza depositata l’11 marzo 2025, ha condannato 18 dipendenti del Centro per l’Impiego di Teano (CE) a risarcire i danni alla Provincia di Caserta per aver attestato falsamente la propria presenza sul luogo di lavoro.
L’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta, ha avuto origine da una segnalazione del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Gli accertamenti investigativi, svolti attraverso osservazione, controllo, pedinamenti, intercettazioni telefoniche, videoregistrazioni e acquisizioni documentali, hanno rivelato – nel periodo tra il 2017 e il 2018 – numerosi episodi di assenteismo.
In sede penale, le prove raccolte portarono all’applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti degli indagati, accusati di truffa aggravata e false attestazioni della presenza sul lavoro.
Per la ricostruzione del danno erariale, il Sostituto Procuratore della Corte dei Conti, dott. Mauro Senatore, sotto il coordinamento del Procuratore regionale dott. Antonio Giuseppone, ha delegato alla Guardia di Finanza ulteriori accertamenti. Sulla base delle risultanze, nel gennaio 2024 la Procura ha emesso un “invito a dedurre” nei confronti dei 18 dipendenti, contestando loro un danno economico sia per l’ingiusto profitto derivante dalle false attestazioni, sia per il pregiudizio arrecato all’immagine dell’Ente.
Nel giugno 2024, non ritenendo valide le giustificazioni fornite dagli interessati, la Procura ha avviato il giudizio dinanzi alla Sezione Giurisdizionale della Campania. Il Tribunale ha accolto la richiesta condannando i convenuti a risarcire complessivamente oltre 80 mila euro, somma che sarà maggiorata di rivalutazione monetaria e interessi.
L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Caserta, sotto l’egida della Procura della Corte dei Conti di Napoli, si inserisce in un più ampio impegno per il contrasto alla criminalità economica e per la tutela dell’integrità della Pubblica Amministrazione. Il provvedimento punta a garantire il recupero delle somme indebitamente percepite e a riaffermare il rispetto delle regole nel pubblico impiego.