NAZIONALE – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che riordina le accise sui carburanti. Il decreto, che ha ricevuto il parere favorevole di Senato e Camera, prevede che da qui a cinque anni le accisa sul gasolio siano allineate a quelle sulla benzina. La conseguenza sarà che il diesel costerà di più perché ci saranno più accise e la benzina costerà meno perché le accise saranno ridotte. Il risultato è che benzina e diesel, che oggi costano circa con 10 centesimi di differenza, si incontreranno a metà strada e entro 5 anni costeranno praticamente uguali.
Parliamo di un aumento di 1-1,5 centesimi al litro per il diesel e una riduzione identica per la benzina per ogni anno. Entro 5 anni il risultato sarà il seguente. Oggi l’accisa sulla benzina è di 72,8 centesimi al litro, quella sul gasolio è di 61,7 centesimi. La distanza è di 11,1 centesimi, quindi l’incontro a metà strada dovrebbe avvenire a quota 67,25 centesimi, con un aumento di 5,55 centesimi per il gasolio e una riduzione equivalente per la benzina. Per arrivare al traguardo, come spiega sempre il decreto, ci vorranno cinque anni a partire da ora, con un aumento annuale compreso fra 1 e 1,5 centesimi.
Gli incassi generati dalla misura confluiranno in un fondo per il trasporto pubblico locale e successivamente nel fondo per l’attuazione della delega fiscale.
Gli aumenti dell’accisa non avranno effetto per il settore del trasporto merci e passeggeri, per il quale è già prevista una specifica aliquota. Esonerati anche i consumi agricoli e all’interno di stabilimenti industriali, agricolo-industriali o laboratori. Gli unici a pagare saranno (come sempre) i cittadini.