Marcianise. Si è tenuto oggi, presso la Regione Campania, l’atteso incontro tra le organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Marchiello. Al centro del confronto, la vertenza Jabil e la necessità di individuare una soluzione industriale solida, che possa anche contribuire al rilancio dell’intero settore dell’elettronica a Marcianise.
Le delegazioni di FIOM, FIM, UILM, FAILMS e USB hanno ribadito con fermezza l’urgenza di un’azione decisa da parte delle istituzioni, sottolineando la drammatica crisi industriale e occupazionale che sta colpendo il territorio casertano. I sindacati hanno chiesto alla Regione Campania di assumere un ruolo guida nella definizione di politiche industriali capaci di creare strumenti e condizioni adeguate per il rilancio del settore dell’elettronica, storicamente uno dei motori di sviluppo dell’area.
Durante l’incontro, le organizzazioni sindacali e i lavoratori hanno espresso la loro totale contrarietà al progetto di TME, giudicato privo delle necessarie garanzie per assicurare un futuro occupazionale e industriale allo stabilimento. È stato evidenziato come il piano presenti le stesse criticità già riscontrate nelle operazioni con Softlab e Orefice, che hanno portato a pesanti perdite occupazionali senza un adeguato sostegno istituzionale.
I sindacati hanno ricordato all’assessore Marchiello che è in corso una procedura di licenziamento collettivo per 413 dipendenti e che non si può arrivare alla scadenza del 25 marzo con un futuro ancora incerto e la minaccia dei licenziamenti incombente.
In risposta alle preoccupazioni espresse, l’assessore ha annunciato la convocazione di un nuovo tavolo la prossima settimana, questa volta con la partecipazione diretta di Jabil.
FIOM, FIM, UILM, FAILMS e USB hanno inoltre chiesto, insieme all’assessore Marchiello, di coinvolgere il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, affinché si attivi direttamente con il Governo per individuare soluzioni alternative efficaci e tempestive. L’obiettivo è scongiurare ulteriori danni ai lavoratori e alle loro famiglie, evitando che la crisi industriale si trasformi in un’emergenza sociale per l’intero territorio casertano.
La battaglia per il futuro dell’elettronica a Marcianise continua.