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Mattanza, sospesa la testimonianza
Santa Maria Capua Vetere. La testimonianza dello psichiatra Alessandro Ferrante, prevista ieri nell’ambito del processo per presunti abusi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, è stata sospesa e probabilmente rinviata alla prossima udienza, salvo decisioni della Corte.
Il procedimento riguarda i presunti maltrattamenti avvenuti il 10 maggio 2021, per i quali sono imputati 97 agenti di polizia penitenziaria, oltre a medici e dirigenti dell’amministrazione penitenziaria.
L’udienza, che si è svolta davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Luca Martelli, si è aperta con una serie di eccezioni sollevate dalla difesa, che hanno portato al rinvio della deposizione del consulente della pubblica accusa.
Il dibattimento è stato interrotto a causa di questioni preliminari avanzate dalla difesa, che ha contestato l’uso delle consulenze tecniche fornite dal medico. In particolare, è stata sollevata una questione sull’inquadramento dell’incarico conferito a Ferrante dalla Procura. Secondo i legali, l’accertamento tecnico sarebbe stato formalmente ripetibile, ma in realtà si tratterebbe di un accertamento irripetibile, che avrebbe richiesto il rispetto del contraddittorio e la presenza degli indagati. Poiché ciò non è avvenuto, la difesa ha chiesto l’esclusione della consulenza dal fascicolo processuale.
Inoltre, è stata evidenziata un’ulteriore criticità: il documento non conterrebbe i test psicologici somministrati ai detenuti, né la trascrizione delle interviste strutturate, rendendolo quindi incompleto e privo di elementi di verifica.
Alla luce di queste contestazioni, la Corte d’Assise ha deciso di riservarsi sulla questione, annunciando che entro il 5 marzo verrà stabilito se la perizia verrà esclusa o se le obiezioni della difesa saranno respinte. Un’altra questione emersa riguarda la possibile testimonianza di Ferrante in merito a una consulenza su Karim El Masri, un detenuto deceduto. La difesa ha contestato l’ammissibilità della sua deposizione, poiché la perizia non risulta tra gli atti di prova ufficiali. La Corte ha accolto l’eccezione, rinviando la decisione definitiva alla fine del dibattimento.
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