Mazzette da 50mila euro per concorso in Finanza, indagato esce di scena: dossier ribalta tutto

MARCIANISE. Cinquantamila euro per la raccomandazione al concorso nella finanza: altro colpo di scena, esce dall’inchiesta Di Maio Domenico Ulteriore svolta nell’inchiesta della procura sammaritana, circa i soldi pagati per entrare nelle forze armate.

I fatti sarebbero avvenuti a cavallo tra il 2020 e il 2021. Una ragazza supera la prova preselettiva del concorso per l’ammissione al corso per allievi marescialli della guardia di finanza. Uno degli indagati, avrebbe prospettato ai genitori della giovane che sarebbe stato inutile proseguire con le ulteriori fasi concorsuali senza le opportune conoscenze. Ma c’è un suo conoscente che ha contatti con i piani ‘alti’ della guardia di finanza. Rapporti che sarebbero in grado di influire positivamente sull’esito delle prove.

Il conoscente, avrebbe parlato di amicizie – vere o presunte – con un generale delle fiamme gialle che sarebbe stato disposto a intervenire dietro il pagamento di 50mila euro. Una proposta che i familiari della giovane accettano dando fondo a tutte le loro risorse e arrivando anche a farsi prestare i soldi da altri parenti.

Nonostante il versamento della somma la ragazza inizialmente non viene ammessa. Così i genitori della giovane pretendono la restituzione delle somme versate a garanzia dell’ammissione. Nelle settimane successive, però, la graduatoria scorre e la ragazza – inizialmente solo idonea – riesce ad essere ammessa. A quel punto gli indagati provano a recuperare i soldi contattando la famiglie.

Dopo, il primo avviso di conclusione indagini per il reato di traffico di influenze illecite, l’accusa aveva notificato un nuovo avviso agli indagati per il reato di truffa aggravata e sostituzione di persona preparandosi ad invocare il rinvio a giudizio.

Uno degli indagati, Domenico Di Maio , attraverso il suo legale, Avv. Salvatore Gionti, ha presentato memoria difensiva con cui si poneva l’attenzione della Procura sulle prove assunte a carico del suo assistito e il valore degli indizi nel processo penale.

La Procura, condividendo le doglianze difensive, ha richiesto l’archiviazione in favore dell’indagato, notificando agli altri “nuovo” avviso di conclusione indagini contestando, a vario titolo, truffa aggravata, sostituzione di persone, tentativo di estorsione

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