Mazzette per truccare concorso di prof di sostegno, 26 indagati: scattano arresti eccellenti. I NOMI

CASAL DI PRINCIPE/SAN MARCELLINO/LUSCIANO.  Due professori dell’università di Cassino ed il titolare di una scuola privata di formazione con sede a Sora sono stati arrestati mentre un direttore dell’ateneo è indagato: tutti sono accusati, a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.

I nomi

Agli arresti domiciliari sono finiti il professor Giovanni Arduini e la moglie Diletta Chiusaroli, entrambi docenti Unicas e Giancarlo Baglioni. Ci sono altri 23 indagati a piede libero, tra questi Massimiliano Mignanelli, direttore del concorso e quattro dell’agro aversano: Domenico Tornincasa di Casal di Principe; Maria Della Corte di San Marcellino; Alessandro Zagaria di Lusciano; Matteo Riccardo di Casapesenna

La mazzetta da 15mila euro

In base agli indizi raccolti con le indagini della Guardia di Finanza di Cassino coordinate dal sostituto procuratore Andrea Corvino, sono sospettati di avere truccato i concorsi per conseguire il cosiddetto Tfa cioè la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità.

Lo avrebbero fatto in cambio di 15mila euro a candidato, corrisposti in tranche da 5mila euro ciascuna, nell’imminenza di ciascuna delle tre fasi del Concorso bandito per l’anno 2022/2023 dall’Università. Le indagini hanno riguardato anche altre 23 persone: buona parte di loro sono gli aspiranti concorrenti che avrebbero pagato per superare i test, alcuni sono gli intermediari. L’informativa si basa su svariate intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e indagini bancarie.

Sulla base di quegli elementi la Finanza ha concentrato i sospetti su due professori dell’Università di Cassino membri della commissione giudicatrice del concorso. Inoltre, su un direttore dell’ateneo che aveva un legame di parentela con i due docenti e sul titolare di un istituto di formazione privato con sede a Sora e con il quale il direttore aveva un legame di comparanza. A ricevere il denaro, stando agli indizi, era il titolare della scuola. Che poi otteneva dal dirigente Unicas una ristrettissima lista di quesiti tra i quali i professori avrebbero poi sorteggiato i test. Le domande venivano girate ai concorrenti in prossimità della prova.

 

 

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