NAZIONALE – Sono ore frenetiche per le famiglie alle prese con l’organizzazione del cenone di Natale. Come da tradizione a farla da padrone sulle tavole delle famiglie sarà il pesce. Secondo quanto rileva la Coldiretti, infatti, il 24 dicembre per il Cenone della Vigilia il pesce sarà presente sul 71% delle tavole italiane. Questo nonostante l’aumento record dei prezzi con la domanda che resta molto alta.
Secondo le elaborazioni della Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti), realizzate a partire da quelle effettuate nei mercati all’ingrosso della Rete d’Imprese Italmercati, a subire i maggiori rincari sono vongole, polpi e calamari. Per le vongole veraci il prezzo continua a salire e da 16,50€ al chilo si è passati a 17,50€. Va molto peggio per i polpi passati dai 14,00 euro/Kg nel mese di novembre ai 25,00 euro/Kg. Per il calamaro, sia italiano che estero, si è passati da 18,00 euro/Kg ai 30 euro/Kg.
Tra i pesci allevati, i rincari più significativi si registrano per orate e spigole. In particolare, superano i 13,00 euro/kg le orate italiane di pezzatura piccola (tra i 400 e i 600 grammi), contro i 12,00 euro/Kg delle scorse settimane, rileva Bmti. Per quanto riguarda la spigola, invece, per un esemplare dai 400 ai 600 grammi il prezzo all’ingrosso è aumentato passando da 13,00 a 15,00 euro/Kg in una sola settimana.
Tra i prodotti esteri, quelli più richiesti sono il baccalà e il salmone norvegese allevato. Per quest’ultimo, i prezzi all’ingrosso sono arrivati a superare gli 11,00 euro/kg contro un ribasso di 7 euro dei mesi scorsi.
È chiaro che l’aumento della domanda ha fatto lievitare i prezzi e chi vende ne approfitta. Proprio nel periodo di Natale e Capodanno si registra infatti il picco massimo dei consumi di pesce in Italia. E occhio anche alle possibili frodi con pesce spacciato per nazionale e venduto a prezzi record ma in realtà di provenienza estera.