MADDALONI. Delivery dello spaccio, cambia la pena per un indagato chiave. Dimezzata la condanna in Appello per Michele Di Caprio, 41 anni, di Maddaloni, coinvolto nell’inchiesta che portò i carabinieri di Castello di Cisterna a notificare 49 arresti tra il Napoletano e il Casertano.
Aveva rimediato in primo grado 14 anni di reclusione: in secondo grado, la prima sezione della Corte di Appello ha ridotto la pena a 7 anni e mezzo di reclusione.
Nell’attività investigativa sono emersi tanti nomi eccellenti del sottobosco dello spaccio maddalonese, processati con altro rito e tuttora in attesa della conclusione del procedimento: tra i clienti di Massimo Gallo emergeva la figura di Giuseppe Dogali che gestiva una piazza di spaccio itinerante di coca e crack a Maddaloni insieme al collaboratore Antonio Tedesco. L’attività di spaccio di Dogali e Tedesco si svolgeva col primo che riceveva telefonicamente la richiesta degli acquirenti e il collaboratore che doveva consegnare la roba.
Il canale di rifornimento era Gallo con il quale Dogali aveva un contatto diretto. Secondo l’accusa la consegna della droga veniva efffettuata da Vincenzo Di Paola con Gallo che coordinava le operazioni.
Dogali e i maddalonesi erano tra i migliori clienti del broker caivanese. In alcune conversazioni captate tra il 28 e il 30 settembre 2019 emergevano i rifnorimenti diretti del gruppo con oltre mezzo chilo di crack consegnanti a diversi “amici: 200 grammi al cliente di Maddaloni Giuseppe Dogali, 100 a Domenico Falco “o tamarro”, suocero di Di Paola; 50 ad alcuni clienti di Acerra; 60 a Gennaro, 5 ad Argiento e 150 a Crisafo.