Strage per i botti, fermato proprietario del capannone

Ercolano. I Carabinieri della Tenenza di Ercolano, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, dava esecuzione al decreto di fermo disposto dal Pubblico Ministero in data 25.11.2024 in Ercolano nei confronti di Punzo Pasquale, di anni 38, resosi irreperibile, in quanto gravemente indiziato dei delitti di cui agli artt. agli artt. 81, 575 c.p. 2 L. 895\67 e 81 c.p., e 603 bis c.p. co.1 n.2), co.3 n.1) 2) e 3), co.4 n.3).

I fatti si riferiscono a quanto accaduto nel primo pomeriggio del 18.11.2024, in Via Patacca 94 di Ercolano, ove si verificava l’esplosione di una abitazione, rasa al suolo per effetto dello scoppio, in cui illecitamente e senza alcuna autorizzazione venivano fabbricati ordigni esplosivi improvvisati e fuochi di artificio in dispregio della normativa posta a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e della incolumità pubblica.

La deflagrazione provocava il decesso di due gemelle di anni 26 e di un giovane ragazzo di nazionalità albanese di anni 18 che lavoravano presso il sito “in nero”.

Le investigazioni condotte nell’immediatezza dai Carabinieri di Ercolano, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, attraverso un’articolata e serrata attività investigativa hanno consentito di acquisire i gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato posti a fondamento del decreto di fermo.

Il GIP del Tribunale di Napoli, all’esito dell’udienza di convalida, in data 27.11.2024 ha convalidato il provvedimento precautelare ed emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato Punzo in relazione a tutte le contestazioni elevate a suo carico (omicidio volontario, fabbricazione di esplosivi e sfruttamento di manodopera).

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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